LECCE – Accerchiato, minacciato e rapinato di una collanina. Una situazione per la quale un giovane di 22 anni ha potuto fare ben poco. Sarebbe stato sopraffatto da un nutrito branco di altri ragazzi. Forse addirittura una quindicina di soggetti, fra chi avrebbe agito materialmente e altri che potrebbero aver concorso nella vicenda, favorendo il raid e la fuga.

L’episodio è avvenuto in via Ludovico Maremonti, nel tratto in cui forma una sorta di imbuto fra piazza Vittorio Emanuele II (dai leccesi meglio nota come piazzetta Santa Chiara, per via della storica chiesa che qui vi si affaccia) e via degli Acaya, a quanto pare in prossimità del lounge bar MiVida, e sul caso sta procedendo la polizia. La vittima, infatti, ha già sporto in mattinata denuncia presso gli uffici della questura. Non dovrebbero mancare telecamere nelle vicinanze, grazie alle quali cercare di fare chiarezza.

Al momento si sa che mancava una ventina di minuti circa alle 3 di notte, quando sarebbe avvenuto quello che si può definire un vero e proprio assedio ai danni del giovane che, con modi piuttosto spiccioli, sarebbe stato costretto a cedere il monile che aveva appeso al collo, peraltro non di scarso valore, visto che il danno si aggirerebbe attorno ai 2mila e 500 euro.

Ci sono circostanze che senz’altro andranno chiarite meglio. Non si può escludere che vi si stato qualche fattore che possa, per esempio, aver innescato una lite terminata con la rapina, ma la storia, almeno questa volta, non si è conclusa con ferimenti, come in altre circostanze anche piuttosto recenti. Per alcuni aspetti, infatti, il fatto ricorda quanto accaduto la notte del 7 ottobre scorso, quando dalla stessa zona, nella già citata piazzetta Santa Chiara, un 31enne ha raggiunto l’ospedale con denti rotti e mascella fratturata, dopo essere stato aggredito da tre soggetti. Anche in quel caso si sarebbe registrata la rapina di una collanina.  

Si tratta di vicende che mettono a nudo i problemi del centro storico, nelle strade ormai da tempo definite della movida, per via della ricchezza di locali d’ogni genere che favoriscono il viavai continuo. I fatti che destano più preoccupazione avvengono soprattutto quando le attività sono ormai in via di chiusura, se non hanno già abbassato del tutto le serrande, ma continua a persistere in alcuni angoli il bivacco. E in qualche caso, possono essere gli stessi locali nel mirino di vandali o malviventi, come accaduto solo la notte precedente in via degli Ammirati, cioè sempre nella stessa zona, con il furto con “spaccata” ai danni del Déjàvu”.