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Cronaca

Xylella: diede del truffatore a imprenditore, Amati indagato per diffamazione

Notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari al consigliere regionale per le accuse rivolte all'inventore del prodotto Nuovolivo, da cui è stato querelato

FASANO - Ha dato più volte del “truffatore” a un imprenditore che ha ideato un rimedio contro l’essiccamento degli alberi d’ulivo colpiti dalla xylella. Il consigliere regionale Fabiano Amati dovrà adesso rispondere del reato di diffamazione. L’avvocato fasanese è infatti destinatario di un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della repubblica di Brindisi. Lo stesso Amati ha annunciato di essere sottoposto a procedimento penale attraverso un comunicato diramato nella giornata odierna. “Se ci sarà il processo- afferma Amati - chiamerò tutti i maggiori scienziati nazionali e internazionali a testimoniare la verità di quanto ho affermato”. 

L’indagine a carico di Amati è scaturita da una querela sporta nei mesi scorsi dall’imprenditore Luigi Botrugno, inventore dei prodotti “Nuovolivo”. Da quanto si legge nel decreto di conclusione delle indagini, il consigliere regionale del Pd a più riprese avrebbe rappresentato Luigi Botrugno come un truffatore, “nonostante il 14 ottobre 2021, in sede di audizione presso la IV Commissione consigliare permanente del consiglio regione Puglia, il dottor Salvatore Infantino (dirigente della Sezione Osservatorio Fitosanitario) avesse affermato che i suddetti prodotti avessero il pregio di fortificare le piante non ancora compromesse rendendole più robuste (in tal modo, senza confermare la natura truffaldina di tali fitofarmaci ma evidenziandone la limitata efficacia seppur di natura preventiva)”.

Il reato di diffamazione si sarebbe concretizzato in cinque circostanze: in un’intervista rilasciata a un quotidiano locale il 21 gennaio 2022 in cui Amati ha affermato, “Si è tratta di raggiro per evocare indirettamente una fantomatica cura dalla Xylella”; in un post pubblicato da Amati sul suo profilo Facebook (“Era una truffa”); in un messaggio di testo diffuso sulla piattaforma di messaggistica Whatsapp (“Un incubo già visto e pure con logo del Comune di Lecce e Università di Bari. Fermiamoli, si tratta di truffe”). E poi ancora sul proprio sito personale e in un altro post pubblicato sul suo profilo Facebook (“Attenzione, si tratta di un truffa”). 

Luigi Botrugno, intervistato da BrindisiReport lo scorso ottobre (leggi l'intervista), aveva già respinto con decisione l’accusa di truffa. "Innanzitutto – rimarcò l’imprenditore – io non ho ideato una cura per la xylella, per debellare il batterio. Ma il mio prodotto, Nuovolivo, riesce a far rinverdire gli ulivi essiccati. Inoltre, è bene chiarirlo, non sono un truffatore. E non ci tengo a passare per tale". Il protocollo NuovOlivo, fra l’altro, ha dato dei buoni risultati presso alcune rotatorie nel perimetro urbano di Lecce, dove 13 ulivi colpiti da disseccamento rapido dimostrano uno stato vegetativo decisamente apprezzabile, come riportato ieri da Lecceprima

Ma nel comunicato diramato oggi, Amati ribadisce: “È intollerabile vedere ancora in azione negazionismi di ogni genere, magari celati con giochi di parole, mentre scorre sotto la nostra vista un paesaggio diventato purtroppo lunare a causa di tanta cecità nei confronti della prova scientifica”.

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