rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Operazione "Remetior bis": tre assolti, tutti gli altri andranno a processo

Furono quindici le misure cautelari nei confronti di altrettanti individui ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina a mano armata, detenzione e porto abusivo d'armi, spaccio di sostanze stupefacenti e altri reati

LECCE – Tre proscioglimenti, altrettanti rinvii a giudizio e nove richieste (tutte accolte) di giudizio con rito abbreviato. E’ questo il bilancio dell’udienza preliminare relativa all’operazione “Remetior bis”, celebrata questa mattina nell’aula bunker di Borgo San Nicola dinanzi al gup Giovanni Gallo.

In particolare, il proscioglimento ha riguardato Alberto Luggeri e Giosuè Primiceri (assistiti dall’avvocato Antonio Savoia) e Santo Caretto (assistito dall'avvocato Christian Quarta).

A giudizio, invece, sono finiti Francesco Luggeri, 34enne di Trepuzzi; Leandro Luggeri, 35enne di Trepuzzi; e Giuseppe Russo, di 31, di Campi Salentina. Giudizio abbreviato, infine, per Marianna Carrozzo, 37enne Trepuzzi; Cristian Lazzari, 30enne di Trepuzzi; Daniele Longo, 32enne di Trepuzzi; Andrea Perrone detto “Leonzio”, 22enne di Trepuzzi; Leonzio Perrone, 31enne di Trepuzzi, Marco Perrone alias “Pitenda”, 22enne di Trepuzzi; Salvatore Perrone, detto “Friculino”, 47enne di Trepuzzi; Giuseppe Perrone, 30enne di Campi Salentina; Cosimo Spagnolo alias “Mimì e Mimino”, 44enne di Trepuzzi; Andrea Vincenti detto “Riella”, 22enne di Surbo; Angelo Vincenti, 22enne di Trepuzzi; Stefano De Lorenzis, alias “Catacumba”, 23enne di San Pietro Vernotico. Il giudizio abbreviato si aprirà il prossimo 25 settembre, data in cui verrà discussa l’udienza preliminare di Salvatore Caramuscio, alias “Scaramau”, 45enne di Surbo, ritenuto a capo dell’organizzazione.

Furono quindici le misure cautelari eseguite a novembre scorso nei confronti di altrettanti individui ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina a mano armata, detenzione e porto abusivo d’armi, lesione personale, furto, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento personale. I provvedimenti furono emessi dal gip del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, su richiesta del sostituto procuratore della Dda di Lecce, Alessio Coccioli, e del procuratore aggiunto di Brindisi Nicolangelo Ghizzardi.

Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip ha messo in evidenza alcuni inquietanti elementi emersi nell’ambito delle numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, queste ultime effettuate negli ambienti carcerari e nelle stesse aule del tribunale. Addirittura in occasione delle udienze, infatti, gli indagati e alcuni dei loro famigliari avrebbero impartito ordini circa i loro affari, disponendo persino le spedizioni punitive. Gambizzazioni comprese.

Come nell’operazione Remetior, al vertice della struttura rigidamente verticalizzata, si sarebbe collocato il boss Caramuscio. Il quale, in qualità di figura preminente, dalla stessa cella avrebbe svolto le operazioni di coordinamento del business del gruppo. Compiti analoghi per Marianna Carrozzo, la compagna di Leandro Luggeri, ristretto in cella. La donna, una sorta di alter ego del proprio partner, fungeva da direttrice di tutte le attività relative all’approvvigionamento e lo spaccio di stupefacenti.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operazione "Remetior bis": tre assolti, tutti gli altri andranno a processo

LeccePrima è in caricamento