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Cronaca Stadio / Via Vecchia Frigole

Gioielli d'oro e una pelliccia, tre case svaligiate in un complesso

Danni per decine di migliaia di euro nella zona di via Vecchia Frigole. I ladri hanno fatto vere e proprie razzie, rubando anche un elettrodomestico. Un allarme, quello dei furti, già lanciato nei giorni scorsi

LECCE – Uno, due e tre. Filotto. Laddove regnava silenzio, sono entrati. Nessuno s’è accorto di nulla. Taciturni e scaltri, capaci di arrampicarsi sui tubi delle acque piovane, scavalcare balconi, aprire porte e finestre e scivolare come spettri senza mai destare un sospetto. E di portare via di tutto, dalla pelliccia di visone all’elettrodomestico che va per la maggiore, il robot tuttofare Bimby, senza farsi notare. Senza trascurare i gioielli, sia mai. Monili d’oro e d’argento, per un valore che ancora deve essere quantificato, sono andati a ruba. E non per dire.

Insomma, nessun testimone, nessun’ombra sospetta. Un’auto mai vista prima, un tipo smilzo dal ghigno strano. Nulla. Eppure, quello dei ladri, è stato un passaggio devastante come un tifone. I proprietari, una volta ritornati a casa, si sono trovati davanti a scene da brivido: armadi e cassetti aperti, mobili spostati, oggetti lanciati alla rinfusa, abitazioni ghiacciate per le finestre spalancate. E danni per decine di migliaia di euro.

Sembra che le volanti di polizia siano tornate più volte, fra il pomeriggio e la serata di ieri, nel “Complesso Bernini”, una serie di appartamenti a schiera con giardini, alla nelle campagne intorno a Lecce, seguendo via Vecchia Frigole, che conduce verso la frazione di San Ligorio. A ogni ritorno a casa di questo o quell’altro proprietario, una nuova, brutta scoperta.

I ladri, oltretutto, pare si siano concentrati su una singola strada del complesso residenziale: via Gerhard Rohlfs. Prendendo di mira tre appartamenti diversi. Riuscito il primo furto, dunque, non si sono sentiti appagati. E ci hanno provato ancora e ancora. Fin quando non hanno ritenuto che andare oltre avrebbe comportato troppi rischi. Tre, il numero perfetto.

In ordine sparso, i soliti ignoti si sono intrufolati in un'abitazione al pian terreno, direttamente dal giardino e forzando la porta finestra della stanza da letto. Non si sa se prima o dopo, ne hanno saccheggiate altre due, una al primo e l’altra al secondo piano, sfruttando i balconi e aprendo, in entrambi i casi, porte finestre che danno sul soggiorno. Ed è stata un’altra strage. Da qui sono spariti altri gioielli e anche l’elettrodomestico.

Le avvisaglie che questa zona di Lecce fosse presa nel mirino, si erano avute già a metà gennaio; ma nell’occasione avevano fatto troppo rumore ed erano stati quasi scoperti e costretti a fuggire con poco o niente. Ora, evidentemente, hanno raffinato la tecnica.

In realtà, l’escalation di furti nelle case di Lecce è nota e riguarda tutta la città. Specie nelle zone lontane dal centro. Esiste forse un’unica banda che si sta specializzando. Va cercando palazzine e villette in nuovi comparti. E che si tratti di San Sabino o via Arnesano, poco importa. L’importante è che siano aree decentrate, vicine facile vie di fuga, come tangenziali, statali, provinciali. Per questo è bene prestare la massima attenzione.

I furti si consumano quasi sempre nelle ore pomeridiane, per essere scoperti solo verso sera, al ritorno a casa. Quando ormai è troppo tardi. Più raramente, si verificano dopo le 20. Sempre ieri, in via degli Orefici, traversa di via San Cesario, proprio nelle ore serali, ci hanno provato ancora in un complesso nuovo. Ma il proprietario, che rincasava, ha notato un paio di balordi scavalcare il muretto di recinzione. Vistisi scoperti, i malviventi si sono dileguati senza portare via nulla. La fortuna, però, non è quasi mai dalla parte delle vittime. Ieri, i ladri l'hanno spuntata tre volte su quattro. 

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