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Cronaca Via Pitagora

Cinque colpi di pistola contro la palestra. Clima rovente in città

I carabinieri della squadra rilievi del nucleo investigativo hanno rinvenuto bossoli calibro 38. I colpi da distanza ravvicinata. Non è chiaro se vi siano legami con gli altri, recenti attentati. Ma la tensione a Lecce è alta

 

LECCE – Ancora una notte di tensione in città, e il clima si fa sempre più rovente. Cinque colpi di pistola sono stati esplosi, intorno alle 2,30, in via Pitagora. Ignoti hanno danneggiato la vetrata della palestra “Salento Fitness & Wellness”, di cui titolare è Alfredo Corrado. Sono stati alcuni residenti ad udire gli spari, in rapida successione, e a chiamare i carabinieri. Sul posto si sono diretti i militari della squadra rilievi del nucleo investigativo e reparto operativo. La caserma del comando provinciale dell’Arma, ironia della sorte, sorge in via Lupiae, a poche centinaia di metri dalla palestra.

Gli investigatori hanno ritrovato, per terra, cinque bossoli esplosi da una pistola calibro 38, da distanza ravvicinata. E’ possibile che gli attentatori siano giunti sul posto a bordo di una moto o di uno scooter. Molti aspetti potrebbero essere chiariti, qualora le videocamere di alcune attività commerciali della zona avessero immortalato almeno alcune delle fasi di quest’episodio, che s’insinua in un momento molto particolare, per le dinamiche criminali sul territorio.   

Tra l’altro, questo non è il primo attentato ai danni della stessa palestra. Nel luglio del 2009, davanti all’ingresso fu piazzato un ordigno di medie dimensioni, che fece saltare in aria la vetrata. Ma è una vicenda lontana nel tempo, e con ogni probabilità da inquadrare in altri contesti.

Tant’è. Gli spari che hanno squarciato il velo della notte aprono diversi interrogativi, ai quali devono rispondere in queste ore tutti gli investigatori in campo, sia dei carabinieri, sia della polizia. Per il momento, infatti, non è per niente chiaro se vi sia un collegamento con un’altra vicenda di cui si stanno riempiendo le colonne dei giornali, l’agguato, all’interno dell’area di servizi Esso alle porte della città, di Daniele Vadacca, 30enne leccese, seguito da un secondo “avviso”, nella notte fra sabato e domenica scorsi, con pistolettate sulla sua auto e sulla sua abitazione.

Nonostante l’estrema vicinanza cronologica dei due eventi, da questo punto di vista, gli investigatori non si sbilanciano. Sarebbe prematuro. Ma, al di là di tutto, casi analoghi si stanno ripetendo con eccessiva frequenza. Ai primi di ottobre, qualcuno, sempre nella notte, esplose sei colpi d’arma ai danni del colorificio Litti di via Rudiae. Anche in questo caso, per il momento non è chiaro se esista un legame, un filo sottile che colleghi il tutto. La sensazione è che la matassa sia davvero complessa, e, quindi, i filoni d'indagine diversi.

Tornando al caso della palestra e, quindi, del suo titolare, Alfredo Corrado, val la pena ricordare che, prima dell’estate, il 35enne Mirko De Matteis, è stato condannato a quattro anni di reclusione, in abbreviato, proprio per un tentativo di estorsione ai suoi danni (indagati erano stati in prima istanza anche due fratelli, poi però assolti). Corrado aveva denunciato ai carabinieri un tentativo di farlo recedere, con modi intimidatori, dalla possibilità di subentrare nella gestione della palestra dei Giardini di Athena, a Merine, specificando anche di aver raggiunto un accordo di massima con l'amministratrice della società proprietaria della struttura. Quella vicenda giudiziaria, è chiusa, almeno per quanto riguarda il primo grado di giudizio. Ma, ora, questi colpi di pistola, cercano un movente chiaro e un nome ancora avvolto dall'oscurità.

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