Cabina di regia Asl Lecce. Riunione allargata ad Ambiti e Provincia
Cgil Cisl e Uil presenti alla prossima riunione del 1° marzo."Riqualificazione rete socio-sanitaria, territorializzazione dei servizi, assistenza domiciliare, non autosufficienza sono questioni indifferibili"
LECCE - Sarà riconvocata il 1° marzo la prossima riunione della cabina di regia della Asl Lecce per approfondire i temi cruciali affrontati nella riunione dei giorni scorsi (7 febbraio) su richiesta di Cgil Cisl Uil e dei rispettivi sindacati di categoria dei pensionati e della funzione pubblica.
Cruciali secondo i sindacati perché, a fronte di una riorganizzazione dei servizi sanitari e dei suoi presidi, è necessario rispondere, in tempi ragionevolmente brevi, con un rafforzamento della rete dei servizi socio-sanitari, primi fra tutti quelli di assistenza domiciliare integrata, incentivando la deospedalizzazione. Per questo alla riunione del 1° marzo saranno chiamati a partecipare anche gli Ambiti di zona ed la Provincia di Lecce.
Nella riunione dei giorni scorsi, la discussione si è concentrata sulle politiche sanitarie nel Salento, con particolare riferimento alla non-autosufficienza e allo sviluppo dell’ADI (assistenza domiciliare integrata) negli ambiti socio-sanitari. Presenti il direttore Valdo Mellone, i dottori Narracci e Gigante, i direttori dei distretti sanitari per la Asl-Le ed i rappresentanti sindacali confederali con i rispettivi dirigenti provinciali del sindacato unitario dei pensionati e della funzione pubblica.
"Forte rilevanza ha avuto la questione dell’integrazione socio-sanitaria nel territorio della provincia di Lecce e di come la stessa assuma una dimensione fondamentale in questa fase di riordino e riqualificazione della rete sanitaria e di una non più differibile territorializzazione dei servizi. - spiegano Cgil, Cisl e Uil - Abbiamo ribadito con determinazione l’esigenza di un circuito condiviso fra tutti i protagonisti in campo (Asl, Provincia, ambiti zonali, organizzazioni sindacali) al fine di realizzare un costante ed efficace percorso di buone pratiche".
!Questa proposta è stata assunta da tutti i presenti, convinti che questo processo virtuoso possa condurre al superamento degli attuali ritardi e sottovalutazioni, anche perché non possiamo più astenerci dagli obiettivi di servizio fissati dal piano regionale e da una qualificata omogeneizzazione degli standard proposti dai dieci ambiti salentini.- proseguono le segreterie - Di conseguenza si è stabilito il comune impegno di redigere un apposito protocollo che regolamenti, a livello provinciale, ruoli e compiti del segmento sociale con il segmento sanitario così da generare una articolata e robusta integrazione socio-sanitaria".
La centralità della estensione dell’Adi, secondo i sindacati, è il terreno reale sul quale misurare la capacità delle istituzioni e delle forze sociali al perseguimento della priorità costituita dalla applicazione dell’assistenza domiciliare integrata in tutto il nostro territorio.
"Perciò massima coerenza e responsabilità nella spesa delle risorse messe a disposizione dal ministro Fabrizio Barca con il piano di azione coesione. - conludono - L’obiettivo è di estendere la fruizione dell’Adi in maniera più vicina ai reali bisogni delle nostra popolazioni e di realizzarlo incidendo in modo strutturale sull’integrazione tra prestazioni sanitarie e sociali che, a tutt’oggi, mantengono spesso distinti circuiti finanziari e modalità di governo. Infine la presenza dei direttori di distretto ha consentito l’avvio di una disamina dello stato di riordino della rete ospedaliera provinciale".