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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Corte dei Guarini

Orrore in centro: uccide a calci un innocuo gatto. Rintracciato

È successo nel pomeriggio di ieri a Lecce. Il soggetto ripreso da telecamere, poi identificato oggi dalla polizia locale. È uno sloveno senza fissa dimora. Si valuta il tso

LECCE – Un atto di una brutalità inaudita e immotivata. L’unica spiegazione, avevamo ipotizzato nella prima versione di quest'articolo (aggiornato in serata), era che l’autore del gesto potesse essere qualcuno con disturbi della personalità, oltre che una persona con indole evidentemente aggressiva. Ed effettivamente, così sembra essere. Perché l'uomo che ieri pomeriggio ha ucciso un povero gatto nel centro storico, prendendolo a calci, sarebbe un cittadino sloveno senza fissa dimora, di 40 anni. Ha confessato, quest'oggi, una volta individuato dalla polizia locale e ora si sta valutando un tso (trattamento sanitaorio obbligatorio).

I fatti

Tutto ha avuto inizio ieri, nel pieno del pomeriggio, quando un soggetto in quel momento ancora senza nome ha iniziato a prendere a calci un povero gatto spaurito. Una raffica di colpi inflitti con una tale violenza da arrivare a ucciderlo. Per poi fuggire quando ha sentito urla alle finestre, quelle di qualcuno inorridito, chi gli intimava di finirla, perché lo stava ammazzando.

Il profilo: berretto grigio con visiera, pesante giubbotto scuro con cappuccio, altezza media, piuttosto giovane e con un pallone fra le mani, usato a un certo punto come “arma” per colpire il povero micio. La meno pericolosa, volendo, di sicuro non letale come i suoi calci rifilati di destro, una sequenza impressionante immortalata da alcune telecamere di videosorveglianza che evitiamo di mostrare (ma il video sta circolando da ore sui social), al termine dei quali il gatto, sempre più stordito e non riuscendo a trovare una via di fuga, è stramazzato al suolo, morto.      

Tutto è accaduto intorno alle 17 di ieri in via Corte dei Guarini, nel cuore del centro storico di Lecce, a pochi passi da piazza Duomo. Diverse sono state le chiamate al 113, fra cui quella di una donna che stava passeggiando con la famiglia in centro e che ha visto il soggetto fuggire di corsa, dopo aver sentito le urla di chi stava cercando di fermarlo.

Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti di polizia che hanno ascoltato diverse testimonianze, fra cui quella di una residente che aveva notato quel giovane poco prima giocare nel vicolo con il pallone, per poi iniziare a colpire senza senso il gatto. Un felino, peraltro, amato e accudito da tutti: il classico gatto di quartiere, al quale davano da mangiare e che ha trovato una fine indicibile proprio laddove si sentiva a casa e quindi, più al sicuro.

Alcuni residenti hanno deciso di sporgere denuncia per l’accaduto. E sono stati estrapolati anche diversi filmati di videosorveglianza. Nella zona, infatti, vi è una discreta copertura, considerando la presenza di diverse attività ricettive, come b&b. I poliziotti hanno provato, ieri, anche a cercare il soggetto facendo alcuni giri nella zona, ma invano.

Le indagini e il rintraccio

Le indagini sono state delegate alla polizia locale di Lecce, al di là del primo intervento, della questura. E nel pomeriggio di oggi, un cittadino sloveno senza fissa dimora è stato fermato. Gli agenti del comando di viale Rossini, dopo aver visionato le immagini, hanno individuato l’uomo che, peraltro, ha ammesso le sue responsabilità. In accordo con il magistrato di turno, valutate le condizioni di evidente instabilità del soggetto, è stata richiesta la valutazione di un eventuale trattamento sanitario obbligatorio. "Ringrazio il comando di polizia locale - dichiara il sindaco Carlo Salvemini – e gli agenti che hanno effettuato le indagini per la celerità con cui hanno risolto il caso che ha impressionato e indignato tutta la città". In effetti, l'opinione pubblica (e non solo quella locale) è rimasto scioccata dalla vicenda, per la crudeltà usata.  

Le reazioni precedenti 

"Sono come tutti impressionato, sdegnato, avvilito dalla violenza delle immagini di videosorveglianza che mostrano l'uccisione gratuita, immotivata, crudele, di un gatto nel nostro centro storico", aveva commentato il sindaco Salvemini, a margine della notizia. "Atti così brutali - aveva proseguito - non appartengono alla comunità leccese, rispettosa degli animali e dell’ambiente, ricca di un tessuto associativo che in collaborazione con il Comune e la Asl assicura assistenza e cura ai felini liberi sul territorio". 

"La polizia locale - aveva concluso il primo cittadino -, incaricata delle indagini, proprio grazie a quelle immagini potrà presto identificare l'autore di questo inqualificabile atto e fare in modo che possa essere chiamato alle sue responsabilità". 

Non era mancata anche una polemica, affidata alle parole del consigliere d'oppisizione Andrea Guido. "La scena disumana che sta facendo il giro del web in queste ore dovrebbe offrire grandi spunti di riflessione per questa amministrazione comunale. La ghettizzazione del centro - aveva sostenuto -, la sua desertificazione, la sua involuzione e la totale assenza di controlli, da me denunciate innumerevoli volte negli ultimi anni, hanno come naturale conseguenza episodi di barbarie come quello di ieri".

"Nel centro storico oggi si respira la stessa aria che si respirava durante gli anni bui del secolo scorso, quando la brava gente aveva paura di addentrarsi tra i vicoli bui e deserti. Il Comune ha l’obbligo morale di costituirsi parte civile nel processo che si terrà non appena questo criminale verrà acciuffato. Questa città - aveva concluso Guido - non merita di balzare agli onori della cronaca nazionale per crimini di questa portata perché i leccesi sono tutt’altro rispetto a questo sadico malvivente assassino".

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