LECCE – A causa di una sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, non si sarebbe potuta allontanare dal proprio domicilio. E invece, nel corso di un controllo, è stata trovata tranquillamente fuori di casa, a bere alcolici all’esterno un bar, in compagnia di diversi stranieri, tutti peraltro con precedenti.

In carcere, sabato sera, è così finita Stefania Onopri, 44enne originaria della provincia di Frosinone. A fermarla sono stati gli agenti di polizia delle volanti, che, durante un controllo nel centro storico di Lecce, giunti in via Duca degli Abruzzi (zona molto particolare, per via di diverse risse e altri episodi di vandalismo che qui si sono susseguiti nel tempo), hanno deciso di verificare i documenti di un gruppetto di sei persone ferme all’esterno del locale e intente a bere birra e vino. Fra questi un tunisino, quattro marocchini e quell’unica italiana.

Un 33enne del Marocco ha deciso subito di consegnare, spontaneamente, una bustina contenente circa 1,86 grammi di marijuana e per questo è stato in seguito segnalato alla prefettura per uso personale.

L’unica donna del gruppo, sul momento non ha esibito alcun documento d’identificazione. Per sviare gli accertamenti avrebbe anche fornito una data di nascita diversa da quella reale, sostenendo di essere originaria di Roma. Date le circostanze, i poliziotti hanno deciso di accompagnarla in questura per approfondire gli accertamenti sulla sua identità. Qui s’è scoperto che, a suo carico, pendeva il provvedimento del tribunale. Deve rispondere anche di aver declinato false generalità.