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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro / Via Roberto di Biccari

Folle notte di scorribande: due "spaccate" e colpi d'arma da fuoco

I furti a un bar di Arnesano e a una gioielleria di Lecce. I poliziotti hanno incrociato un'Audi. E prima dell'alba al "Perrino" è arrivato un giovane ferito

LECCE – La folle notte di scorrerie della banda delle “spaccate”, fra Lecce e hinterland, è terminata quando un agente di polizia delle volanti, vistosi puntare un’arma, ha esploso un colpo di pistola a scopo intimidatorio, a pochi metri da piazza Sant’Oronzo. Qui era in atto un furto ai danni dell’oreficeria “Musardo", dove era stato tentato un furto anche nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre. E da qui nasce anche un giallo. 

Poco prima dell’alba, al “Perrino” di Brindisi, è arrivato un 19enne ferito lievemente alle gambe da un proiettile. Nulla di grave, tanto da essere già stato dimesso. Si sospetta – ma al momento è solo un’ipotesi investigativa – che possa esservi una correlazione con quanto avvenuto proprio a Lecce. Le indagini, condotte dalle squadre mobili dei due capoluoghi, sono in corso. E partono proprio dall’interrogatorio al quale è sottoposto nelle scorse ore il giovane ferito. Com’è arrivato al “Perrino”? Chi l’ha ferito? Era sulla scena del crimine o non c’è alcun collegamento con i furti nel Salento? Lui, a quanto pare, ha smentito di aver partecipato alle "spaccate". 

ARNESANO, IL PRIMO COLPO AL BAR

Dunque, potrebbe, come non potrebbe esservi un legame fra le vicende. La cosa certa, per ora, è che fra Arnesano e Lecce, fra le 3 e 4 circa del mattino, sono stati messi a segno ben due furti con "spaccata". Il primo è avvenuto nel paese alle porte del capoluogo. L’allarme è scattato, per la precisione, alle 3,16. I ladri hanno agito senza troppi complimenti, usando un fuoristrada Jeep Cherokee.

L’hanno rubato poco prima nella stessa Arnesano, poi si sono diretti presso il Caffè Porta Rande, bar di via Marchese Bernardini, hanno attaccato un capo di una corda alla serranda e l'altro alla jeep, e hanno sradicato tutto. Fatta irruzione, speravano nel colpo grosso, magari soldi delle slot machine e incassi rimasti nel registratore. Ma si sono dovuti accontentare di un paio di stecche di cioccolata. Nel giro di pochi minuti, sono fuggiti per l’arrivo dei vigilanti di Alma Roma. Abbandonando la jeep rubata.

Probabilmente viaggiavano a bordo di un’Audi A3, senza targa posteriore, ed erano in quattro. Quell’auto, infatti, i vigilanti l’avevano incrociata poco prima, nel loro pattugliamento. Ma andava a forte velocità e in breve l’avevano persa di vista. 

I furti al Caffè Porta Rande e a Musardo

LECCE, LA SPACCATA IN GIOIELLERIA  

L’Audi, però, è ricomparsa a Lecce intorno alle 4,30. Non certo appagati per quanto racimolato ad Arnesano, buono giusto per addolcirsi la bocca, devono aver pensato che si potesse ottenere di più cambiando obiettivo. Ed ecco, allora, l’assalto alla vetrina di “Musardo”. Ma via di Biccari, dove sorge, è molto stretta e qui non hanno potuto usare la stessa tecnica. Dopo essersi incappucciati per nascondere i connotati, hanno quindi impiegato un altro statagemma, non meno invasivo: accetta e martello. E con le maniere forti, assestando violenti colpi, hanno sfondato la vetrina, rubando i gioielli esposti. 

Non hanno però fatto a tempo a entrare per arraffare ancora più merce. All’improvviso, infatti, è arrivata la polizia (già in allerta per il colpo precedente). Gli agenti hanno fatto a tempo a scorgere le fasi finali. La volante si è bloccata in via XXV Luglio, proprio all’angolo con via di Biccari. Gli agenti hanno visto uno dei banditi, che fungeva da “palo”, iniziare a correre verso i complici.

Infilatosi in fretta in auto, l’Audi senza targa è ripartita sgommando. E’ stato un attimo. Un poliziotto ha notato che uno dei malviventi seduto sul sedile posteriore gli ha puntato una pistola, e ha esploso un colpo a scopo intimidatorio. L'auto è riuscita a fuggire, imboccando via XXV Luglio contromano e facendo perdere le tracce. Poi, è comparso all’improvviso quel giovane ferito al “Perrino”. E si sono addensati molti sospetti. Colpito di striscio proprio dal proiettile esploso dall'agente? Come detto, il giovane, da questo punto di vista, avrebbe negato di aver fatto parte della banda. 

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