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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Era ai domiciliari per spaccio, trovano in casa oltre mezzo chilo di droga e soldi

Un 20enne leccese ha collezionato due arresti e un avviso di garanzia in appena una ventina di giorni. Durante un controllo, sequestrati marijuana, hashish, bilancino e 950 euro in contanti

LECCE – In appena una ventina giorni ha già collezionato due arresti per spaccio e un avviso di garanzia per minaccia. E pensare che ha appena 20 anni. Un periodo che Alessio Intrepido, leccese, non scorderà facilmente, quello tra la fine di aprile e il maggio del 2023.

Proprio oggi, il giovane è finito in carcere. Per lui, la prima volta, visto che nel caso del precedente arresto era stato destinato ai domiciliari. E proprio nel corso di un sopralluogo nella sua abitazione, dove si trovava ristretto fin dal 30 aprile scorso, è stato scoperto con stupefacenti. Neanche pochi, bisogna dire, visto che di sostanza, fra hashish e marijuana, n’è stata sequestrata per oltre mezzo chilo. Per la precisione, poco più di 560 grammi.

Il 20enne è finito in manette questa mattina, dopo un controllo che, probabilmente, è stato mirato e messo a segno dai carabinieri della stazione di Santa Rosa nell’appartamento in cui risiede, nel quartiere Rudiae. Lì, i militari si sono presentati con al seguito il nucleo cinofili di Modugno. E durante la perquisizione accurata di tutte le stanze di cui si compone l’abitazione, grazie anche al fiuto del cane antidroga, sono stati trovati poco più di 87 grammi di hashish, oltre 475 di marijuana e un bilancino di precisione.

Non solo. Sono stati sequestrati anche 950 euro in contanti, in banconote di vario taglio. Denaro che si sospetta possa essere frutto della cessione di singole dosi. Insomma, l’ipotesi è che Intrepido continuasse a gestire affari con la droga, nonostante il periodo di reclusione ai domiciliari, confermato dopo l’udienza di convalida in seguito al primo arresto, avvenuto, come detto, alla fine di aprile.

I precedenti episodi

In quella circostanza, il 20enne era stato sorpreso dagli stessi carabinieri della stazione di Santa Rosa a cedere singole dosi insieme ad altri due presunti pusher in piazzetta Carducci, nei pressi del colonnato dell’ex Convitto Palmieri, luogo di ritrovo, calata la sera, di tanti ragazzi leccesi. Con lui, quella notte, era stato arrestato anche un 18enne di Cavallino e denunciato a piede libero un minorenne.

Non bastasse ciò, appena qualche giorno dopo, il 20enne era stato raggiunto da un avviso di chiusura delle indagini preliminari per una vicenda risalente all’estate scorsa, in cui un suo amico fu accoltellato da un coetaneo di Pisignano, durante una lite a Torre dell’Orso, vicenda in cui anche il patrigno di quest’ultimo avrebbe tentato di colpire la vittima con un’arma da taglio.

Nel caso in questione, più marginale il ruolo di Intrepido, accusato di avere, sostanzialmente, preso le difese dell’amico, ma in modo non proprio legittimo. Ovvero, inviando messaggi minatori alla madre dell’accoltellatore. In tutte queste vicende, il giovane è difeso dall'avvocato Raffaele Benfatto.

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