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Cronaca

I sospetti, poi la perquisizione: trovati tre chili e mezzo di eroina

Arrestato dalla polizia Michele Sterlicchio, 56enne leccese, volto noto alle cronache per il coinvolgimento nell'operazione "Labirinto". I controlli in casa e in un locale a San Cataldo a lui riconducibile

LECCE – Finisce nuovamente in arresto Michele Sterlicchio, 56enne di Lecce. L’uomo, volto noto alle cronache soprattutto per il suo coinvolgimento nella nota operazione “Labirinto”, è stato fermato questa volta con le accuse di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e di armi. E sì che di droga, eroina, n’è stata trovata un bel po’, per oltre 3 chili e mezzo. Sterlicchio, che nel frattempo si trovava ai domiciliari, è così stato destinato al carcere.

Le indagini sono state condotte dagli investigatori della Squadra mobile di Lecce, secondo i quali l’uomo, insieme ad altri personaggi che sarebbero a lui vicini, ma al momento ancora ignoti, avrebbe custodito e nascosto armi comuni da sparo, anche clandestine e munizionamento. In più, avrebbe avviato un’attività di spaccio di eroina, secondo i poliziotti sia presso il proprio domicilio, sia in una attività commerciale e di ristorazione che sarebbe a lui riconducibile, ovvero la Nuova Stella Artois situata a San Cataldo, marina di Lecce.

Assunte informazioni, dunque, gli investigatori, il 20 dicembre, si sono appostati presso casa dell’uomo, per poi far scattare la perquisizione durante la quale, nel salone, all’interno di un fodero di colore verde, sono stati trovati una carabina ad aria compressa calibro 4,5; un carnet da dieci assegni bancari, quasi tutti firmati in bianco dall’intestatario del conto (una persona diversa da Sterlicchio), più documentazione cartacea dell’attività commerciale Nuova Stella Artois e uno smartphone dualsim.

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Le scoperte più interessanti, però, sono avvenute in giardino, dove i poliziotti hanno trovato – in uno sgabuzzino - un’altra carabina ad aria compressa calibro 4,5, un mirino ottico di precisione, un bilancino di precisione, un Dvr e soprattutto, su di uno scaffale al riparo di una tettoia, sette panetti confezionati da nastro adesivo isolante del tipo da imballaggio per 3 chili e 595 grammi eroina. Mentre, in un secondo sgabuzzino, sulla terrazza dell’abitazione, c’erano due buste con polvere bianca, che potrebbe essere stata utilizzata come sostanza da taglio, altri due smartphone dualsim e 745 euro, soldi suddivisi in banconote di vario taglio.

Ma non è finita lì. Gli investigatori, infatti, si sono diretti a San Cataldo, sia nel locale, sia in un altro stabile nelle vicinanze, utilizzato come deposito per la stessa attività commerciale, al cui interno, in un contenitore usato normalmente per la conservazione della pasta di pizza, era stata nascosta una busta di plastica contenente un proiettile 7,62 Winchester, nove proiettili 7,65, quattro calibro 45 Acp Gfl con ogiva di color rame, sei calibro 45 Acp Gfl con ogiva di color oro, dieci calibro 45 Acp Gfl con ogiva concava, più un altro Dvr con alimentatore annesso del locale. Tutto il materiale è stato sequestrato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sterlicchio è stato arresto, e, d’intesa con il pubblico ministero di turno, trasferito in carcere.

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Sterlicchio, come detto, è un personaggio noto alle cronache. Nel giugno scorso, infatti, anche in appello è stato riconosciuto colpevole con molti altri nell’ambito dell’operazione “Labirinto” dei carabinieri del Ros, conclusasi nel 2018 con svariati arresti e incentrata su un vasto giro di droga, armi ed estorsioni nel Salento. Nel suo caso, la condanna è stata di dieci anni e quattro mesi.

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