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Cronaca Stadio

Appostati, sorprendono pusher e "cliente". In casa c'era la contabilità

Un 37enne è stato denunciato dai carabinieri. Molto poco lo stupefacente trovato, ma altro materiale ha attestato l'attività illecita

LECCE – Non è scattato l’arresto, questa volta, perché di stupefacente n’è stato trovato veramente poco e anche lo stesso passaggio di mano di una dose di eroina è stato solo intuito, non visto chiaramente. Tuttavia, A.G., 37enne di Lecce, già noto alle forze dell’ordine, non è sfuggito a una denuncia a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Diverso materiale ritrovato, infatti, sembra deporre a suo sfavore, attestando, cioè, un’attività di smercio al dettaglio di droga.

L’intervento dei carabinieri della Sezione radiomobile di Lecce è avvenuto ieri, nel quartiere Stadio di Lecce. Il 37enne era uno dei soggetti sui quali da tempo si era posata la lente d'ingrandimento, tanto che i militari hanno svolto un servizio mirato, con appostamento in un punto discreto, nei pressi di casa dell’uomo, per osservarne i movimenti.

L’attesa dei carabinieri è stata ripagata quando, a un certo punto, il 37enne è uscito accompagnato dalla moglie, per infilarsi in auto, ma senza accendere il motore. Ed ecco che, nel giro di pochi istanti, è arrivato nei paraggi un giovane di 26 anni, subito riconosciuto anch’egli per i precedenti penali di cui è gravato. A quel punto, A.G. è rientrato nell’androne del palazzo in cui risiede accompagnato dal 26enne e lì si presume che possa essere avvenuto lo scambio fra una dose di eroina e denaro.

Quando i due sono usciti, infatti, i militari si sono fatti avanti per bloccarli. Il 26enne aveva, appunto, una dose di stupefacente, mentre il 37enne una trentina di euro. È stata effettuata una perquisizione domiciliare, ma nell’appartamento i carabinieri non hanno trovato quasi nulla, a livello di droga: poco meno di 2 grammi di marijuana, sequestrata.

Tuttavia, c’erano numerosi ritagli provenienti dal confezionamento di precedenti dosi. Non solo. La confezione che avvolgeva l’eroina trovata addosso al 26enne era perfettamente compatibile al foro in una busta della spesa trovato in casa, fatto evidente per via del marchio del discount, in parte ritagliato. Accostare il ritaglio al foro, è stato come ricomporre un puzzle.  

Più di tutto questo, però, sono tornati utili un pezzo di carta, dal quale si evincerebbe la contabilità, e il telefono cellulare di A.G.: anche nello smartphone vi sarebbero prove tangibili dello spaccio di stupefacenti. Sentito il pubblico ministero di turno, Giorgia Villa, per il 37enne è scatta la denuncia a piede libero ed è stato quindi rilasciato.

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