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Cronaca

Igiene urbana, tensione alle stelle. Spunta anche una denuncia contro “Ecotecnica”

Riunione presso il Comune di Lecce, ultimatum ai sindacati per accettare i tagli sugli stipendi. Luigi Ranfino di Slai Cobas segnala alla Procura le presunte trattenute delle somme destinate alle finanziarie e assunzioni "sospette"

LECCE – Il “patto per Lecce”, almeno nella parte che interessa il servizio di igiene urbana, non va avanti, né indietro. Tra i tagli proposti dal primo cittadino, Paolo Perrone, che dovrebbero coprire i mancati trasferimenti statali agli enti locali (e salvare il salvabile) rientra, infatti, l’appalto gestito in città dalle due ditte Axa ed Ecotecnica. Ma il muro alzato dai dipendenti, per nulla intenzionati ad un prelievo “forzoso” dai propri stipendi, ormai appare invalicabile.

L’ennesima riunione convocata oggi a porte chiuse, con amministrazione comunale, aziende e sindacati, ha viaggiato sul binario morto del mancato accordo. Duecento milioni di euro è la somma che il sindaco intende recuperare operando un livellamento di servizi e salari: il taglio medio di un giorno alla settimana, per ciascuna delle mansioni regolarmente svolte, così come immaginato dal dirigente Fernando Bonocuore, si tradurrebbe in una alleggerimento di 200, 300 euro in busta paga.

“I netturbini non sono disposti a collaborare, non perché manchi lo spirito di solidarietà - precisa Antonio Ingrosso, Rsa di Uil trasporti - , ma perché con il loro misero stipendio non si raggiunge neppure la terza settimana del mese”. Il sacrificio richiesto alle maestranze lascia scettico anche il collega di Slai Cobas, Luigi Ranfino: “Difficilmente Lecce si salverà mediante questo patto. La città paga lo scotto degli altri enti comunali ma, a causa della sua particolare situazione debitoria, probabilmente l’amministrazione dovrà orientarsi su altre scelte”.

Se la tensione si tagliava per il coltello, secondo Ranfino, è stato anche in virtù del dietro-front operato da Perrone dopo l’apertura iniziale dimostrata dal suo assessore all’Ambiente: “Andrea Guido ci ha rassicurato sulla possibilità di trovare altre soluzioni, ma il sindaco è ritornato sulla posizione iniziale dei tagli”.

L’amministrazione di Palazzo Carafa attende, ora, una risposta univoca da parte dei sindacati: accettare il patto o proporre un’alternativa. E le prossime ore potrebbero conoscere una nuova esplosione della protesta dei netturbini, la cui miccia è sempre accesa. I lavoratori dovrebbero essere disposti, infatti, a perdere una discreta somma di soldi “a fondo perduto”, in segno di solidarietà. Diversamente da quanto richiesto alle due imprese che potrebbero congelare il loro contributo, in virtù di un credito avanzato dall’amministrazione di Lecce che ammonta a 600 mila euro, e legato all’aggiornamento dei prezzi sul rinnovo dei contratti.

“Due pesi e due misure”, sottolinea Ranfino che mette carne al fuoco della vertenza. Oltre ai ben noti ed irrisolti, nodi dell’appalto, il sindacalista ha appena firmato un esposto alla Procura della Repubblica in cui richiede un’indagine sul comportamento tenuto dalla ditta Ecotecnica a Vernole.

“L’azienda ha trattenuto, dalla busta paga dei lavoratori, quelle somme che dovevano essere girate agli istituti di credito in virtù della cessione del quinto – denuncia il referente Slai Cobas -. Con il risultato che molti operai sono stati iscritti nel registro nero dei cattivi creditori”. La denuncia riguarda anche le presunte 9 assunzioni che l’azienda avrebbe fatto “in piena campagna elettorale, quando il Comune di Vernole aveva già dichiarato il dissesto finanziario e quindi commissariato”.

“L’azienda non era in grado di corrispondere tutto il dovuto e il problema dell’incentivazione dei servizi si sarebbe potuto risolvere ricorrendo al personale interno, potenziando il lavoro dei dipendenti che sono part-time”, conclude il sindacalista.

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