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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Fa irruzione di notte ubriaco in casa dell'ex e rompe l'ascensore: arrestato

Nei guai un 37enne leccese. Su di lui pendeva l'ordine dell'autorità giudiziaria di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dall'ex convivente, 30enne. Tuttavia, s'è presentato nell'abitazione, dando in escandescenza, maltrattando anche il padre di lei e poi provocando i poliziotti intervenuti sul posto

LECCE – Maltrattamenti in famiglia con l’aggravante della continuzione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento e violazione di domicilio. Una vera e propria sfilza di reati quelli dei quali dovrà rispondere il leccese Daniele Cazzella, 37enne.

Gli agenti delle volanti l’hanno arrestato dopo una notte di follia, in cui ha fatto irruzione in casa dell’ex convivente, scatenando la sua ira contro il portone d’ingresso e persino l’ascensore, sfidando poi a muso duro uno degli agenti intervenuti per cercare di calmarlo.

Tutto è avvenuto intorno alle 3 del mattino, alla periferia del capoluogo. Sull’uomo pendeva un divieto di avvicinamento all’abitazione dell’ex compagna, 30enne, che al momento dell’irruzione si trovava con i suoi figli di 9 e 10 anni e con proprio padre.

Nonostante l'ordine dell'autorità giudiziaria, il 37enne s’è presentato in piena notte, in preda ai fumi dell’alcool, scatenando la propria ira con offese rivolte tanto alla donna, quando all’anziano padre di quest'ultima, intervenuto per difenderla. In casa Cazzella v’è entrato normalmente, ossia usando le chiavi. Forse voleva un chiarimento, forse solo sfogare rabbia, ma di certo la sua presenza non era gradita e non a caso, dopo precedenti denunce, il giudice aveva imposto il divieto assoluto di recarsi in quell’appartamento. Quando ha visto che la donna stava contattando il 113, sapendo che di lì a poco avrebbe scontato le conseguenze di quell’atteggiamento, ha dato sfogo contro porta e ascensore, danneggiandolo con una tale violenza da renderlo in pratica inutilizzabile.

L’aggressività non s’è sopita nemmeno di fronte agli agenti, che ormai avevano raggiunto il luogo. Anzi, parlando a voce alta, nel momento in cui gli sono stati richiesti i documenti, s’è piazzato davanti a un poliziotto, a pochi centimetri dal volto, fissandolo negli occhi in segno di aperta provocazione. Condotto in questura e ascoltata l’autorità giudiziaria, è stato dichiarato in arresto e destinato ai domiciliari, in casa dei suoi genitori.    

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