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Cronaca Centro / Viale XXV Luglio

Strisce pedonali invisibili, se questa è la città che vuole crescere e accogliere

Non è solo una questione di immagine. La cosa sconcertante, facendosi un giro in città, è che il problema della segnaletica sbiadita, per usare un eufemismo, rende pericoloso l'attraversamento delle strade ai pedoni, già spesso ignorati dagli automobilisti

LECCE – Almeno la vernice per rendere visibili le strisce pedonali. Il decoro di una città, passa anche attraverso questa sensibilità. Ma mettiamola così, cercando di sfruttare il messaggio che Lecce comprende meglio tra tutti: dato che la città molto tiene alla sua immagine, il Comune dovrebbe dare un’occhiatina allo stato in cui versano anche le strisce pedonali, ormai quasi invisibili dappertutto. Ecco, se non altro la richiesta di intervento, che parte dalle colonne di questo giornale, è all'insegna del decoro urbano, per la facciata. Appunto. Così ci capisce meglio.

Il discorso è invece molto più serio, soprattutto quando si parla di sostanza, di sicurezza stradale, nello specifico. Altro che curare l’immagine. Perché la cosa sconcertante, facendosi un giro in città, è che il problema delle strisce pedonali sbiadite, per usare un eufemismo, o rese “tridimensionali” e quindi impraticabili dalle radici degli alberi che spingono dal sottosuolo verso il manto stradale, è osservare quel che resta di fronte alle scuole del passaggio  riservato ai pedoni.  Ma non solo.  Sono le comitive dei turisti, per la prima volta in città, le più disorientate. 

Segnaletica stradale sui generis anche di fronte all’ingresso di Palazzo dei Celestini, dove hanno sede Prefettura e Provincia di Lecce,  dalla parte della trafficata via XXV Luglio. Ma le strisce pedonali sono invisibili praticamente lungo tutto l’anello stradale intorno alla Villa comunale, o via Cavallotti per esempio. Per non parlare di quel che si vede, anzi che non si vede, su viale Marconi e viale Lo Re. E il rischio per coloro che attraversano la città a piedi o in bici si fa sempre più alto, perchè qui partiamo con un handicap culturale: all’assenza di interventi sul rifacimento della segnaletica stradale, resta sempre molto alta l’arroganza che dimostra la maggior parte degli automobilisti leccesi, per i quali i pedoni e i ciclisti vanno trattati come sfigati. Sono questi ultimi che dovrebbero dare precedenza alle auto. Non il contrario. Un altro mondo a sé, questo scorcio di Salento.

Problemi di cassa? “Siamo in affanno – ammette l’assessore al Traffico, mobilità e segnaletica del Comune di Lecce, Luca Pasqualini – ma i fondi per la sistemazione della segnaletica stradale ci sono”. Meno male. E allora la domanda sorge spontanea: perché non si interviene? “Abbiamo dovuto rinviare i lavori a causa delle piogge invernali, ma al contempo le vostre segnalazioni sono importanti. Provvederemo – la promessa – a ritinteggiare le strisce pedonali. Se ne occuperà la Sgm”.  Ovviamente il problema non è solo per il centro della città. Anche in periferia si attraversano le strade confidando sul proprio intuito.

Le strisce invisibili di Lecce

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