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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Fotovoltaico, chiesti alla Regione 10milioni di risarcimento. Tar respinge

La richiesta da parte di una società che opera nelle energie rinnovabili a causa di un presunto ritardo regionale per il rilascio di autorizzazioni per la costruzione di due impianti, a Sternatia e a Ruffano

LECCE – Dieci milioni di euro il risarcimento danni chiesto alla Regione Puglia da parte di una società che opera nel settore delle energie rinnovabili a causa di un presunto ritardo regionale nel concludere la conferenza di servizi finalizzata al rilascio dell'autorizzazione unica per la realizzazione di due impianti fotovoltaici a Sternatia, località “Cisterna Nuova”  e a  Ruffano, località “Meriglia”.

Ma con le sentenze numeri 382 e 385 dello scorso 21 febbraio, il Tar di Lecce ha rigettato i ricorsi proposti dalla società. Lo rendono noto gli avvocati Pier Luigi Portaluri e Vittorio Triggiani, che hanno difeso l’amministrazione regionale.

Per entrambi gli impianti progettati la società aveva chiesto al Tar di Lecce un risarcimento danni a carico della Regione, la quale, sempre secondo la società – è quanto riporta in una nota lo studio legale - avrebbe concluso con colpevole ritardo i procedimenti di rilascio delle necessarie autorizzazioni uniche. Questa condotta regionale avrebbe impedito alla società ricorrente di beneficiare delle tariffe incentivanti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili previste per gli impianti entrati in funzione prima del 29 marzo 2012: ciò avrebbe reso non più remunerativa la realizzazione degli interventi proposti.

Dopo complessi procedimenti amministrativi durati quasi due anni e che hanno visto coinvolte anche l’amministrazione provinciale, quelle comunali e unioncomunali, oltre alla Regione Puglia, aveva infatti deciso che entrambi gli impianti fotovoltaici proposti dalla società potevano essere realizzati.

“La società ricorrente – aggiungono i legali - ha, però, contestato l’operato regionale sostenendo che la Regione avrebbe colposamente impiegato troppo tempo per concludere il procedimento amministrativo, precludendo alla società medesima la possibilità di accedere alle suddette tariffe incentivanti – ritenute indispensabili per la remuneratività dei due impianti fotovoltaici – e, dunque, di realizzare gli interventi proposti”.

Il Tar Lecce, accogliendo le tesi sostenute dai legali Portaluri e Triggiani, ha respinto le richieste della società ricorrente, stabilendo – da un lato – che la Regione ha sempre operato con la più assoluta diligenza e – dall’altro – che il ritardo è stato determinato in gran parte dalle altre amministrazioni a vario titolo coinvolte nel procedimento nonché dalla condotta della società ricorrente.

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