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Cronaca

Tumore scoperto tardi, invalida dopo un intervento: disposta una consulenza

Sono nove i medici dell'ospedale "Vito Fazzi" iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di lesioni gravissime. La paziente, una giovane donna, scoprì un cancro al cervello solo dopo tre anni. E dopo un'operazione, ora non può più camminare

LECCE – Sarà una consulenza affidata dal gip Giovanni Gallo in sede di incidente probatorio, su richiesta del sostituto procuratore Emilio Arnesano (titolare del procedimento) a stabilire se vi siano state presunte omissioni o negligenze del personale medico, nel tragico caso di una ragazza rimasta invalida dopo un delicato intervento al cervello. Sono nove i medici dell’ospedale “Vito Fazzi” iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni gravissime.

Secondo l’ipotesi accusatoria alla giovane donna, che accusava fortissime emicranie, vertigini e svenimenti (i fatti si riferiscono al 2008), sarebbe stato diagnosticato con notevole ritardo (circa tre anni) un tumore al cervello.

L’intervento chirurgico necessario per l’asportazione dello stesso sarebbe stato dunque tardivo, e la paziente avrebbe subito danni permanenti. La consulenza dovrà anche accertare se l’intervento sia stato eseguito perfettamente dal personale medico. A dare avvio all’inchiesta è stata la denuncia presentata dai familiari della ragazza. La donna è assistita dagli avvocati Mariangela Leone e Laura Alemanno.

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