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Cronaca

La Lilt si schiera contro il gasdotto Tap. E invita alla mobilitazione

Il presidente della sezione provinciale, l'oncologo Giuseppe Serravezza, argomenta la contrarietà all'opera con il pericolo rappresentato dalle emissioni in atmosfera, già alte in Puglia, e con la necessità di puntare alle fonti rinnovabili

CASARANO – La sezione provinciale della Lega Italiana per la lotta ai tumori prende ufficialmente posizione contro il progetto del gasdotto Tap. Il presidente dell’associazione, l’oncologo Giuseppe Serravezza – sulla base degli esiti dell’ultimo direttivo provinciale - si dice assolutamente contrario all’opera, adducendo delle motivazioni di carattere “ideologico” ma anche precauzionale, sulla base dei dati epidemiologici ufficiali.

Le prime si riassumono nel fatto che il gas è una fonte fossile, in contrasto con lo sviluppo delle energie da fonte rinnovabile che stanno prendendo sempre più piede in Europa e che il fabbisogno attuale di metano in Italia è abbondantemente al di sotto della quantità di metri cubi disponibili. Dov’è dunque l’interesse nazionale, si chiede Serravezza?

La ragioni di tipo sanitario invece, si riconducono alle riflessioni sulle emissioni in atmosfera. Serravezza rimarca il fatto di come la Puglia sia “al primo posto per le emissioni di anidride carbonica (il 21,23% del totale nazionale viene emesso in atmosfera da industrie che hanno sede nella nostra regione); benzene (46,13% del totale nazionale); idrocarburi policiclici aromatici (95,48% del totale nazionale); ossidi di azoto (19,63% del totale nazionale); ossidi di zolfo (23,27% del totale nazionale); monossido di carbonio (81,11% del totale nazionale); particolato (62,23% del totale nazionale); diossine (PCDD, PCDF, pari al 91,96% del totale nazionale”.

“Il rigore sulle emissioni è prioritario in Puglia e nel Salento – chiarisce l’oncologo -, e assurge a criterio assoluto per le valutazioni e le decisioni di nuovi insediamenti e impianti perché ulteriori fonti di pressione ambientale rappresenterebbero, e di fatto lo sono, rischi aggiuntivi per zone che hanno abbondantemente oltrepassato i limiti di legge e di sostenibilità”. Il progetto Tap prevede la realizzazione di un terminale di ricezione dove la pressione del gas verrà dimezzata per consentirne l’immissione nella rete di distribuzione nazionale: fare questa operazione comporterà delle emissioni, ma la Tap ha precisato come saranno ben al di sotto della soglia consentita e nemmeno comparabili con quelli di alcuni insediamenti industriali del Salento.

Ma il presidente della Lilt la vede in un altro modo: “La salute e la qualità di vita delle persone e del territorio sono prioritarie e non negoziabili, né con azioni di mitigazione (riduzione dell'impatto/danno) di compensazione (soldi) o di monitoraggio (in barba al principio di precauzione). Tutte azioni previste e sottolineate nel Progetto come se monetizzare i rischi, osservarli e intervenire a posteriori fossero azioni etiche, e rispettose della dignità dei destinatari. La logica del mercato non si applica alla vita, questa è un bene superiore e sacro”.

Intanto per martedì 24 è previsto a Vernole un incontro aperto ad amministratori, comitati, esperti e cittadini. In quell’occasione Serravezza si augura di poter vedere i gonfaloni di tutti i comuni della provincia di Lecce.

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