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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Lequile

La droga in casa e nel box "segreto" anche pistola e munizioni

A Lequile gli investigatori della squadra mobile hanno fermato un 24enne che, accortosi di essere seguito, ha tentato di evitare invano il controllo. Nella stanza da letto, marijuana e cocaina. E in un garage u'arma con matricola abrasa

LEQUILE – Armi e droga, un pericoloso connubio sempre più stretto. Troppo spesso, laddove si cela stupefacente, spunta anche qualche arma. Come successo anche questa volta. Scenario, nella vicenda in questione, Lequile. Qui, in arresto, è finito Enrico Cavallo, 24enne, già noto alle forze dell’ordine. La rivoltella, solo l’ultimo ritrovamento effettuato dai poliziotti della sezione antidroga della squadra mobile di Lecce. Cavallo, a quanto pare, dopo la scoperta della sostanza stupefacente, avrebbe tentato in ogni modo di evitare che gli agenti arrivassero anche a una pistola, senza numero e matricola. Ma invano.  

Una serie di informazioni assunte sul campo ha fatto ipotizzare, nelle ultime settimane, che, nei pressi di casa, Cavallo avesse avviato una florida attività di smercio al dettaglio di stupefacenti. Da qui, una seri di appostamenti, culminati con l’arresto, risalente a ieri mattina.

Ha tentato di evitare il controllo

Gli agenti, che tenevano quindo d’occhio il 24enne, l’hanno visto uscire da casa a bordo di una Fiat Panda, accompagnato da una donna. Ne hanno seguito i movimenti ma il giovane, accortosi di essere seguito, a un certo punto ha effettuato un’inversione di marcia, tentando di far perdere le tracce. Ma è stato bloccato e perquisito, in un crescendo di nervosismo che ha dimostrato quanto fondati fossero i sospetti.

Il controllo è stato esteso in casa e, alla fine, gli investigatori hanno trovato, nella camera da letto, in una scatola di cartone, circa 75 grammi di marijuana suddivisi in venti dosi già confezionate e pronte per la vendita; 2 grammi di cocaina suddivisa in tre dosi, tutte confezionate con cellophane di colore bianco saldato all’estremità con nastro adesivo nero; un bilancino elettronico di precisione e diverso materiale simile a quello utilizzato per confezionare le dosi di sostanza stupefacente.

La pistola in un garage "segreto"

E non è finita lì. I poliziotti sapevano che in uso a Cavallo e alla sua famiglia c’è anche un garage. Garage di cui prima avrebbe negato l’esistenza, sostenendo poi di non averne le chiavi che, però, erano già state notate durante la precedente perquisizione. Erano all’interno del marsupio che aveva indosso. Tant’è: nel box non c’era nulla di sospetto. E allora, perché tanto mistero? Era un una sorta di depistaggio per evitare che i poliziotti scoprissero che nel mazzo di chiavi ve n’era una che apriva un secondo garage.

Ma con un minino d’intuito si è arrivati anche a questo secondo locale, dove, tra altri oggetti, è stata trovata una busta di cellophane. Dentro, una maglietta, che a sua volta avvolgeva la rivoltella con numero e matricola abrasi, con la sigla H&R sulle guanciole del calcio. Insieme ad essa, un sacchetto di tela nero contenente nove cartucce calibro 7,65. Il 24enen è finito in carcere con le accuse di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di arma da fuoco. Cavallo è difeso dall'avvocato di fiducia Loredana Pasca. 

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