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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Lequile

“Ai domiciliari ma spaccia”. La droga non è sua, lo incastrano per altro

Una segnalazione anonima su YouPol, l'app della polizia, ha portato il commissariato di Nardò a Lequile. Denunciata una donna, arrestato 26enne per violazione delle prescrizioni

LEQUILE – “C’è un giovane agli arresti domiciliari che spaccia la droga e minaccia la gente… fate qualcosa… Intervenite!”. Nasce da una segnalazione anonima, inviata tramite l’applicazione YouPol, l’indagine che ha portato gli agenti di polizia del commissariato di Nardò verso Lequile e, una volta qui, in casa di Enrico Cavallo, 26enne.

Se Cavallo stesse davvero spacciando o se abbia realmente minacciato qualcuno, non è dato saperlo, tanto più che, trattandosi di una segnalazione anonima, non è stato per ora possibile effettuare ulteriori riscontri. E, tuttavia, non sono comunque mancati gli elementi per arrivare al suo arresto. Perché, effettivamente destinato ai domiciliari, era in compagnia di una donna non appartenente al nucleo familiare la quale, a sua volta, è stata trovata con circa 90 grammi di marijuana. Non solo. I poliziotti hanno contestato al giovane il possesso di un coltello e di una pistola giocattolo e, tuttavia, priva del tappo rosso, caricata con due cartucce a salve. In sostanza, gli è stata contestata la violazione delle prescrizioni della misura cautelare.

Il controllo ieri pomeriggio

Tutto è avvenuto ieri pomeriggio, quando i poliziotti del commissariato neretino, dopo la ricezione di una segnalazione anonima pervenuta tramite l’applicazione nei giorni precedenti, hanno avviato le indagini per localizzare luogo e autore della presunta attività di spaccio. Una volta che gli investigatori sono arrivati a scoprire che si trattasse di Lequile, hanno svolto un sopralluogo, scoprendo come Cavallo fosse in compagnia di una donna, estranea al nucleo familiare, ma che sarebbe coabitante. E quest’ultima aveva con sé circa 90 grammi di marijuana.

Durante la perquisizione in casa, gli agenti hanno poi trovato all’interno della camera dal letto un coltello da cucina con lama affilata della lunghezza di 28 centimetri e la pistola, di libera vendita, priva però di tappo rosso e caricata con due cartucce a salve. Tutto sequestrato, così come il telefono cellulare e la sostanza stupefacente. Quest’ultima è stata attribuita alla donna che, per tale motivo, è stata denunciata a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Peggio è andata a Cavallo che, essendo già ai domiciliari, è finito nel carcere di Borgo San Nicola, a Lecce.

Nel 2020 patteggiò

Nell’ottobre del 2020, con l’avvocata Loredana Pasca, Cavallo aveva patteggiato un anno e otto mesi, dopo un’accusa di detenzione di armi e droga. Nel gennaio precedente, la polizia l’aveva trovato in possesso di 75 grammi di marijuana, 2 grammi di cocaina (sostanze già suddivise in dosi), bilancino elettronico, materiale per il confezionamento dello stupefacente e una rivoltella priva di numero e matricola, più nove cartucce calibro 7,65. La stessa avvocata Pasca si appellerà al Riesame dopo l’arresto di ieri.

Cos'è YouPol

Citazione a parte merita l’altra protagonista di questa storia, l’applicazione YouPol. Attiva anche in provincia di Lecce dal 15 maggio del 2018, l’app della Polizia di Stato, scaricabile direttamente sullo smartphone da Apple Store e Play Store, consente di inviare segnalazioni alla sala operativa della Questura, anche in via anonima, se si è testimoni o si sia venuti a conoscenza di episodi di bullismo o traffico di stupefacenti.

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L’app consente anche di effettuare una chiamata di emergenza, utilizzando un pulsante ben visibile di colore rosso, alla sala operativa della provincia nella quale si trova. Nei casi di pericolo o di necessità di un intervento urgente è però sempre indispensabile comporre il 113.

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