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Cronaca Castrignano del Capo

Individuati e arrestati gli scafisti che hanno traghettato i migranti verso Leuca

Un moldavo e un ucraino sono finiti in carcere, dopo indagini del pool anti-immigrazione, coordinato dai finanzieri del Gico. Il fenomeno degli sbarchi nel Salento è ormai ripreso a pieno ritmo negli ultimi periodi, dopo l'iniziale rallentamento dovuto all'inchiesta "Astrolabio"

SANTA MARIA DI LEUCA – Sospettati fin da subito di essere gli scafisti, nelle ore successive, dopo tutti gli accertamenti, sono scattati gli arresti per i due cittadini di nazionalità moldava e ucraina ritrovati a bordo della barca a vela “Vento”, battente bandiera statunitense, che stava trasportando verso le coste salentine un carico di oltre 80 migranti provenienti da ogni dove: Egitto, Iran, Iraq, Turkmenistan, Turchia, Palestina. E fra loro, anche 34 minorenni, ragazzi ma anche bambini, alcuni molto piccoli, accompagnati da propri genitori.

A individuarli e segnalarli al pubblico ministero di turno, che ha disposto il trasferimento in carcere, gli uomini del pool antimmigrazione, organo istituito alcuni anni addietro dalla Procura di Lecce per fronteggiare a livello investigativo i traffici di vite umane, che a queste latitudini seguono la rotta marittima balcanica, con partenze spesso da coste turche o greche. Il coordinamento nelle indagini è stato del Gico, gruppo che fa capo al Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Lecce.

Non è certo una novità il fatto che alla conduzione di impegnative barche a vela e in condizioni  meteomarine spesso non semplici, siano trovati skipper nativi di Paesi dell’Est. Di recente, dopo aver fermato al largo di Santa Maria di Leuca un’imbarcazione con una tonnellata di marijuana condotta proprio da alcuni ucraini, gli stessi comandanti della guardia di finanza salentina avevano spiegato in conferenza stampa che sono molto richiesti per la loro particolare perizia marinaresca. E questo vale soprattutto (ma non solo) per gli ucraini. Ragion per cui, sono molti ricercati dalle organizzazioni criminali che tessono le trame dei traffici marittimi, siano essi di ingenti quantitativi di droga o di migranti.

L'arrivo in porto-2

Ieri sera, la barca a vela è stata intercettata al traverso di Novaglie da due motovedette di Leuca e Otranto, sotto il coordinamento del Reparto operativo navale della guardia di finanza di Bari. Lo sbarco è poi avvenuto nel porto di Santa Maria di Leuca, quello più spesso destinato all’approdo per motivi di vicinanza rispetto ai punti in cui i migranti vengono individuati in mezzo al mare.

Per un certo lasso di tempo il fenomeno degli sbarchi di migranti originari del Vicino Oriente o del Nord Africa (soprattutto Egitto, per la vicinanza con la Turchia), che nel Salento non ha soluzione di continuità da oltre un decennio, ha subito un notevole rallentamento. Frutto del lavoro svolto dal Gico di Lecce, il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata, che ha smantellato quattro gruppi dediti a quest’attività nell’operazione “Astrolabio” di inizio anno.

Tuttavia, ma c’era da aspettarselo (e, anzi, era ampiamente previsto dagli stessi investigatori), dopo il primo momento di disorientamento, i gruppi che gestiscono un affare particolarmente lucroso hanno cominciato a riassestarsi. I vari episodi che si sono susseguiti lungo le coste salentine nelle ultime settimane, in un caso persino tre sbarchi in un solo giorno, ne sono ampia testimonianza. D’altro canto, gli scenari politici ed economici nei Paesi da cui provengono i migranti sono tali da lasciar intuire come il flusso sia probabilmente inarrestabile.      

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