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Cronaca Leverano

In carcere per spaccio di cocaina, ammette gli addebiti e ottiene i domiciliari

Marco Ramundo, 31enne di Leverano, era stato fermato nei giorni scorsi dai finanzieri del Gico con quindici dosi, durante un controllo mirato in abitazione

LEVERANO – Ha ammesso gli addebiti, dicendosi consapevole di aver sbagliato, e per questo ha ottenuto gli arresti domiciliari. Si tratta di Marco Ramundo, 31enne di Leverano, fermato nei giorni scorsi dai finanzieri del Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata della guardia di finanza) e condotto in carcere, dopo il ritrovamento di quindici dosi di cocaina, per 9 grammi, e di un bilancino di precisione. Difeso dall’avvocato Cosimo D’Agostino, Ramundo s’è presentato ieri davanti al giudice per le indagini preliminari Sergio Tosi, per l’interrogatorio di garanzia.

Il 31enne, già noto alle forze dell’ordine, da qualche tempo era tenuto sotto osservazione dai finanzieri che, mercoledì scorso, sono usciti allo scoperto approfittando del momento in cui stava aprendo la porta a un altro giovane, probabilmente proprio per la cessione di qualche dose. Trovata la droga durante la perquisizione, era finito in carcere.

Il giudice ha optato per la scarcerazione, dunque, ma non per la piena libertà. Ramundo si trova comunque, per ora, ai domiciliari. L’ammissione dell’errore e l'ammissione di aver spacciato, sono stati controbilanciati con altri elementi: i precedenti del passato e la circostanza che non abbia un’attività lavorativa e che, quindi, lo spaccio sia stato ritenuto un fatto non occasionale, ma un mezzo di sostentamento, hanno fatto ritenere possibile la recidiva. Per questo, dovrà permanere in casa, senza avere contatti con l’esterno.

Di recente il nome di Ramundo era balzato alle cronache perché finito a processo anche per la famosa operazione “Final Blow” della squadra mobile di Lecce, risultando, tuttavia, fra gli otto che nel giugno scorso avevano ottenuto l’assoluzione dai reati loro attribuiti.

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