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Cronaca Leverano / Via della Libertà

Dopo la rapina la marcia fa le bizze, accerchiati dalle vittime ma fuggono

Rocambolesca situazione a Leverano. Rapinatori assaltano il Conad con fucile, ma all'uscita la Lancia Y inizia a dare problemi e lo zio del proprietario tenta di aprire uno sportello. Per fortuna non sono stati esplosi colpi. I due alla fine sono ripartiti. Indagano i carabinieri

LEVERANO – Alla fine (purtroppo) ce l’hanno fatta a fuggire, ma davvero per il rotto della cuffia. Momenti di panico generale che hanno coinvolto davvero tutti, vittime e rapinatori, quelli di questa sera, intorno alle 19, quando il classico assalto a mano armata si è ammantato di un grottesco imprevisto.

E’ accaduto, infatti, il colpo di scena tipico dei più scadenti "b-movie": la marcia dell’auto usata per la fuga ha iniziato a fare le bizze. La prima non sembrava davvero volesse inserirsi. E così, i rapinatori, dopo aver accerchiato in un primo momento le vittime, si sono ritrovati per interminabili minuti nella situazione opposta. Ce l’hanno fatta poi a ripartire, ma nel frattempo sulle loro tracce si sono messi carabinieri e vigilanti. E in queste ore le ricerche sono ancora in atto.

In realtà, c’è davvero poco da scherzare e men che meno da sorridere. Uno dei malviventi era armato di un fucile da caccia. Semmai fosse carico, di certo ha avuto l’accortezza di non usarlo quando si è visto addosso, contro lo sportello della Lancia Y celeste usata per l’assalto, il temerario zio del proprietario del Conad di via della Libertà, a Leverano. L'uomo ha persino tentato di spalancarne uno, ma invano. I due erano asserragliati, con la sicura chiusa e l'auto faceva sussulti con il motore su di giri.   

3 (1)-6-5Ma per capire meglio come sono andate le cose, è bene fare un salto indietro nel tempo di qualche minuto. Ore 19 circa, davanti al supermercato arriva l’auto. Ne escono due individui, con passamontagna. Uno di loro è armato. I due fanno irruzione e mentre il malvivente con fucile tiene sotto mira le dipendenti e i clienti rimangono tutti impietriti, il complice sradica i cassetti dei registratori. Dentro ci sono almeno 3-4mila euro, ma i conteggi devono ancora essere ultimati.

Tutto secondo copione, almeno fino al ritorno all’auto, risultata rubata a Monteroni di Lecce. I due entrano, ma la marcia non s’innesta. Bestemmie e sudore freddo sotto i cappucci. Il proprietario del Conad, Flavio Fanulli, non si lascia sfuggire l’occasione e corre a piedi verso la sede della Folgorpol, istituto di vigilanza privato, a chiedere aiuto. Non dista molto dal market. Suo zio, intanto, si para davanti alla Lancia e tenta di spalancare uno sportello, non pensando forse alle conseguenze di un eventuale colpo esploso a bruciapelo.

Alla fine il rapinatore alla guida riesce a far ripartire la Lancia, che si perde sgommando in mezzo alle vie centrali del paese. Anche questo un fatto inconsueto, considerando che di solito ci si dirige verso la periferia per uscire al più presto dall’abitato; ma, considerata la situazione, è chiaro che i due avevano ben poca lucidità per riflettere sulle mosse successive. Nel frattempo arrivano sul posto anche i carabinieri della stazione leveranese e iniziano le ricerche, con il coordinamento del Norm di Campi Salentina per setacciare tutto il territorio. Non è da escludere, vista la piega degli eventi e il ritardo accumulato, che possano essere scovati nelle prossime ore. I due sono stati descritti come persone di corporatura regolare, alti entrambi circa 1 metro e 70. 

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