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Cronaca

Liberare l'acqua: nelle piazze firme per il referendum

In molte piazze italiane parte la raccolta firme per chiedere l'abrogazione del Decreto Ronchi per l'acqua pubblica e per dire no alla privatizzazione dell'acqua. A Lecce, banchetto in piazza MazzinI

LECCE - È un 25 aprile di liberazione molto particolare, perché parte ufficialmente la campagna referendaria per la raccolta firme per la richiesta di abrogazione del Decreto Ronchi per l'acqua pubblica: la parola d'ordine è "ripubblicizzare", perché "l'acqua è di tutti". Per questo, oggi, in tutta Italia, saranno allestiti centinaia di banchetti per raccogliere le firme necessarie a promuovere i tre referendum che dicono "sì" all'acqua pubblica. Sono numerose le iniziative che riempiranno le piazze delle città e dei paesi.

In Puglia, l'iniziativa è organizzata e portata avanti dal Comitato "Acqua Bene Comune", che mette insieme numerose associazioni, sindacati, parrocchie, partiti, media e singoli cittadini per chiedere che l'acqua resti una risorsa per tutti, fuori dalla gestione e dagli interessi dei privati. Il comitato aderisce al Forum nazionale dei Movimenti per l'acqua e si mobilita con l'obiettivo dichiarato di raccogliere 50mila firme nei primi due giorni.

La data di inizio della campagna referendaria, dunque, non è assolutamente casuale: liberare l'acqua è la nuova reale liberazione, che si inserisce nel contesto delle celebrazione del 25 aprile. La raccolta delle firme andrà avanti fino al prossimo 4 luglio, con la speranza di superare la soglia minima delle 500mila sottoscrizioni, richiesta per l'ammissibilità dei quesiti referendari. Circa 130 le adesioni al Comitato pugliese di associazioni e realtà organizzate. A Lecce, il banchetto contro la privatizzazione dell'acqua sarà allestito in piazza Mazzini, sin dalle ore 17.30.

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