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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Liste d'attesa, si abbassano i tempi nelle Asl della provincia di Lecce

Secondo quanto rileva l’associazione di volontariato Salute Salento, che ha tracciato la situazione, si registra un miglioramento. E, dunque, 22 prescrizioni su 26 (cioè l’85 per cento), al 31 ottobre 2014 risultano erogate in tempi più brevi, rispetto a 31 dicembre dello scorso anno

LECCE – Quale lo stato di salute delle Asl nel Leccese delle liste d'attesa? Secondo quanto rileva l’associazione di volontariato Salute Salento, che ha tracciato la situazione, si registra un miglioramento. E, dunque, 22 prescrizioni su 26 (cioè l’85 per cento), al 31 ottobre 2014 risultano erogate in tempi più brevi, rispetto a 31 dicembre dello scorso anno. Il report è stato presentato dal manager dell’Asl il 9 dicembre scorso all’assessore alla Salute della regione Puglia, Donato Pentassuglia.

Rileva ancora l’associazione che rispetto al 31 maggio scorso, quando la Regione ha sospeso l’erogazione delle prestazioni aggiuntive, i tempi di attesa hanno ricominciato ad allungarsi, mantenendosi però inferiori a quelli di riferimento, cioè sempre dell’ultimo periodo del 2013.

Al 31 maggio scorso più della metà delle prestazioni programmabili (crociate con la lettera “P” sulla ricetta), cioè non urgenti o brevi (dai tra ai dieci giorni) e non differibili (entro trenta-sessanta giorni), sono state erogate in tempi inferiori a quelli del 31 ottobre scorso. Questo, secondo Salute Salento, proverebbe l’utilità delle prestazioni aggiuntive nel “raffreddare” i tempi di attesa.

Si tratta, comunque, di prestazioni senza carattere d’urgenza o di precedenza e da quando sono stati introdotti i Rao, i criteri di priorità, accade che se il medico di famiglia non indichi un codice priorità sulla ricetta, la prestazione debbano intendersi “P”, programmabili.

Nonostante tutto, si diceva, per una colonscopia a un paziente non urgente, il report del 31 ottobre scorso indica un’attesa di poco più di tre mesi, rispetto ai circa cinque mesi di dicembre 2013. Per un’ecocolordoppler cardiaca c’è da attendere tre mesi rispetto ai sei precedentemente rilevati, e l’ecocolordoppler dei tronchi sovra aortici si fa in 113 giorni, rispetto ai 14 mesi del 2013.

I tempi più lunghi, ancora oggi, si registrano per una risonanza con mezzo di contrasto al cervello e alla colonna vertebrale (351 giorni), muscoloscheletrica (216 giorni), alla prostata e vescica (397). In questi casi sono numerosi i pazienti con priorità.

Migliorati i tempi per una Tac, all’addome o al torace. Oggi un paziente non prioritario può ottenere la prestazione in 76 giorni. A dicembre 2013 per una Tac all’addome i giorni di attesa erano circa 200 e quasi un anno per quella al torace. Le visite di endocrinologica e oculistica sono passate da quasi un anno a tre mesi e due mesi rispettivamente.

Un deciso contributo è venuto dalle prestazioni a pagamento, in regime di libera professione. Nella classifica siccano le visite  cardiologica (mille 467 prestazioni), endocrinologica (2mila 15), oculistica (775), l’elettrocardiogramma (mille 617) e l’ecografia all’addome (992).

Anche le prestazioni aggiuntive, introdotte dall’assessore Elena Gentile, hanno avuto il loro peso. Soprattutto le Tac al torace (425) e all’addome (417), le visite cardiologica (2mila 108), oculistica (mille 218) ed endocrinologica (752), l’ecografia all’addome (mille 673) e l’elettrocardiogramma (2mila 107).

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