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Cronaca Nardò

Urla e spari, uomo viene disarmato. E si scoprono due fucili "scomparsi"

A Nardò arrestato un 53enne. Dopo una lite ha dato in escandescenza. Con sé aveva un Breda e un Beretta spariti dalla collezione di un suo conoscente deceduto di recente

NARDO’ – Prima le urla, poi gli spari. E si scoprono così pure due fucili scomparsi. La polizia li stava cercando ovunque, in Italia, ma non erano mai usciti da Nardò. Semmai, avevano cambiato domicilio: spariti dalla collezione di un neretino, da tempo residente in Belgio e nel frattempo deceduto, e finiti nelle mani di Antonio Bizzarro, un elettricista 53enne di Nardò. Il quale, a fine luglio, aveva pensato bene di portarsi a casa due armi automatiche da caccia, di marca Breda e Beretta. Tanto, avrà pensato, il suo conoscente ormai non c’era più e non poteva reclamarle.   

I poliziotti l'hanno disarmato

Ma ieri pomeriggio quei due fucili sono spuntati fuori all’improvviso, a causa di un attacco d’ira dell’uomo che, al termine di una lite, ha dato vita a una scenata che ha scatenato il panico nel vicinato. Erano le 19,30 circa quando è salito sul terrazzo della sua abitazione, nella zona di via Niccolò Tommaseo, e, nemmeno si fosse nel Far West, ha iniziato a esplodere colpi a casaccio in aria.

Dopo le chiamate al 113, è scattata sul posto una volante del commissariato. E quando i due agenti sono arrivati in via Tommaseo, si sono trovati davanti Bizzarro, nel frattempo ridisceso, con tanto di fucile ancora stretto fra le mani. I poliziotti sono stati obbligati a estrarre le pistole dalle fondine e a intimargli di lasciare il fucile. E in pochi istanti l’hanno immobilizzato e disarmato.

Ma non era ancora tutto. L’aspetto più particolare della vicenda si sarebbe scoperto nelle ore successive, durante la ricostruzione dei fatti, ascoltando testimoni e consultando archivi informatici: i due fucili erano quelli che si credevano rubati. E di cui invece, Bizzarro si era impossessato, avendo le chiavi di casa del conoscente defunto.

Tutto nato da una lite

Andando con ordine, per prima cosa gli agenti hanno cercato di capire cosa vi fosse dietro alla vicenda degli spari. E qui, hanno messo il primo paletto. Tutto è nato da una furiosa lite che il 53enne aveva avuto poco prima in casa con una sua conoscente, di origine rumena, e un amico di quest’ultima. A quel punto, ha imbracciato uno dei due fucili, è salito e ha iniziato a sparare. Tre i bossoli di cartuccia prelevati sul terrazzo dai poliziotti. Durante la raccolta delle informazioni e i vari ascolti, non è emerso che Bizzarro abbia minacciato la donna e l’altro uomo, che abbia puntato l’arma contro di loro. Più semplicemente, ha dato in escandescenza e ha iniziato a fare fuoco senza mirare contro nessuno in particolare.

Facendo gli approfondimenti sulle munizioni (in casa aveva 110 cartucce) e sulle armi trovate, il fucile Beretta, con il quale ha sparato i colpi, e il Breda, è poi emersa la storia nella storia. Il 28 luglio presso il commissariato di polizia di Nardò era giunta notizia del decesso, per cause naturali, del neretino residente in Belgio, avvenuto peraltro durante un viaggio in aereo. Si era così appurato che l’uomo aveva ancora un’abitazione di proprietà nella sua città d’origine, con ben quindici fucili custoditi all’interno.

Le armi scomparse a fine maggio

Tuttavia, durante il controllo in casa, i poliziotti avevano trovato tredici delle quindici armi. La ricerca di quelli mancanti era stata estesa su tutto il territorio nazionale. E solo ieri, in modo del tutto casuale, s’è scoperto dove fossero finite. Bizzarro aveva le chiavi. Era ritenuto una persona di fiducia, insomma, chiamato a controllare di tanto in tanto che fosse tutto a posto. E non s’è fatto scrupolo a prelevare due fucili, una volta saputo del decesso del suo conoscente. Pensando, forse, che nessuno li avrebbe rivendicati o se ne sarebbe mai accorto. Un suo errore, grossolano e pericoloso, ha fatto sì che ritornassero alla luce. E ora, Bizzarro è in arresto. Incensurato, sono stati disposti i domiciliari.

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