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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

lotta alle morti bianche: denunciati 62 imprenditori

Carabinieri del Nil in azione in tutta la provincia a contrasto degli infortuni nei cantieri edili: accertati gravi violazioni delle norme di sicurezza, evasioni fiscali e lavoratori assunti in nero

Diversi casi di "morti bianche" nelle settimane scorse hanno scosso l'intera Puglia, ed il Salento in particolare. Due solo nello stesso giorno, il 1° agosto: in mattinata un operaio di Otranto (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=2990), nel pomeriggio un agricoltore di Copertino (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=3000). E, appena due giorni dopo, ancora una tragedia, questa volta tra Frigole e Torre Chianca, marine di Lecce, dove ha perso la vita un muratore (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=3036). Senza considerare successivi ferimenti più o meno gravi in altri cantieri, fra cui quello di un imbianchino appena 16enne a Cutrofiano (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=3089) che, cadendo da un'impalcatura, s'è fratturato tibia e perone.

La sicurezza sul posto di lavoro, in particolare nei cantieri edili, è diventata dunque una delle principali priorità da affrontare. E tante, troppe sono purtroppo le aziende locali che non adotterebbero le necessarie misure di prevenzione. Questo, secondo i dati forniti dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro che, a seguito di doverosi accertamenti eseguiti con il personale ispettivo della Direzione provinciale del lavoro di Lecce in tutta la provincia e mirati al settore edilizio, hanno denunciato a piede libero all'autorità giudiziaria i titolari di 62 imprese edili. A loro carico, i militari contestano violazioni delle norme a tutela della incolumità degli operatori.

Secondo quanto accertato dai carabinieri del Nil, le violazioni più frequenti riguardano la completa assenza di infrastrutture nei cantieri necessarie per evitare possibili cadute dall'alto, fra le cause più frequenti di infortuni. E se non bastasse già la violazione delle norme basilari di sicurezza, altre segnalazioni all'autorità giudiziaria sono giunte in merito ad ulteriori casi, sempre inerenti la sicurezza: due datori di lavoro avrebbero infatti avviato due extracomunitari, un albanese ed un originario della Sierra Leone, senza esami medici che potessero attestare l'idoneità al duro lavoro di apprendista carpentiere. Stessa sorte per un terzo imprenditore, e questa volta per l'assunzione di un giovane salentino minorenne.

In totale, sono stati 196 i lavoratori identificati ed interrogati da militari ed ispettori, nel corso dell'attività; di questi, 60 sono risultati assunti in modo irregolare, mentre 28 erano completamente "in nero", ovvero, secondo dicitura giuridica, "sconosciuti alla pubblica amministrazione". In totale sono state comminate 28 maxi-sanzioni per lavoro nero, ai sensi del "Decreto Bersani", per un importo di 180mila euro, con un recupero di contributi evasi di circa 73mila euro. Ulteriori sanzioni amministrative sono state somministrate per altre irregolarità, per un totale di 25mila euro.

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