rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Nardò

Luci al cimitero di Nardò. Confermata dal Tar revoca del Comune alla ditta

Depositata la sentenza di merito del lungo contenzioso tra l’amministrazione comunale e la concessionaria del servizio dell’illuminazione votiva

NARDO’ – Nuova svolta in favore dell’amministrazione comunale di Nardò nel lungo braccio di ferro intercorso con la ditta privata Borgia che per decenni ha gestito il servizio di illuminazione votiva nel cimitero. Per il Tar di Lecce infatti la revoca del servizio alla ditta in questione, decisa l’estate scorsa dalla giunta comunale retta dal sindaco Pippi Mellone, può ritenersi legittima e  giustificata e per questo, dopo la sospensiva e il giudizio di merito del 17 gennaio scorso,  è stato respinto il relativo ricorso della società. Questa mattina è stata infatti depositata e pubblicata la sentenza di merito del giudizio nella quale viene stabilito che la risoluzione del contratto con la ditta, decisa nell’estate 2017 dalla giunta neretina e dal dirigente al ramo, è da ritenersi legittima e giustificata. Di conseguenza, sono stati respinti sia il ricorso che i motivi aggiunti presentati dalla ditta Borgia per l’annullamento degli atti amministrativi con cui il Comune aveva deciso di risolvere il contratto per la gestione del servizio dell’illuminazione votiva.

Per ricostruire la vicenda bisogna fare un passo indietro di qualche mese e tenere conto anche di alcuni pronunciamenti della giustizia amministrativa sulle richieste preliminari di sospensiva degli atti impugnati dai ricorrenti. I fatti. La ditta Borgia, com’è noto, gestisce il servizio di illuminazione votiva del cimitero di Nardò da diversi anni. Lo scorso mese di luglio il dirigente dell’ufficio comunale competente, Cosimo Pellegrino, e il sindaco Mellone, coadiuvati da un consulente tecnico esterno, avendo rilevato una serie di inadempimenti della ditta (si contestavano in particolare alcune carenze di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di illuminazione votiva), diffidavano la ditta concessionaria a porre rimedio. Un provvedimento che la ditta privata riteneva del tutto ingiustificato tanto da impugnarlo dinnanzi alla giustizia amministrativa chiedendo di sospendere inaudita altera parte l’efficacia delle diffide. Ma già in quell’occasione il Tar, accogliendo le tesi difensive del legale incaricato del Comune, l’avvocato Paolo Gaballo, respingeva l’istanza cautelare della ditta. Il contenzioso è andato avanti in quanto l’amministrazione comunale, ravvisando che la ditta non aveva poi provveduto ad eliminare le carenze e gli inadempimenti già contestati in precedenza, aveva deciso, con una delibera di giunta e la relativa determina dirigenziale, di dare corso alla revoca della convenzione.

Anche su questa nuova e drastica decisione la ditta Borgia ha inteso chiedere l’intervento dei giudici amministrativi richiedendo, previa sospensiva, l’annullamento della revoca disposta dal Comune, ma il Tar respingeva, per la seconda volta, la nuova istanza di misure cautelari monocratiche avanzata dalla ditta. Nel mese di settembre il tribunale amministrativo decideva anche di nominare un “verificatore”, ovvero un tecnico di sua fiducia, che potesse accertare se gli inadempimenti contestati dal Comune fossero reali o meno. A seguito della verifica, i giudici, con apposita ordinanza dell’ottobre scorso, respingevano anche l’istanza cautelare avanzata dalla ditta, ritenendo che il Comune avesse legittimamente operato proprio “alla luce delle risultanze della verificazione” disposta dallo stesso Tar. Quest’ultima ordinanza veniva poi riformata nel ricorso in appello  al Consiglio di Stato, ma soltanto per profili di natura cautelare in quanto l’udienza di merito al Tar era già stata fissata a breve ed il servizio non era ancora tornato di fatto “nelle mani” del Comune. Tutto era quindi rimandato alla decisione di merito discusso nella camera di consiglio del 17 gennaio scorso e che ha portato alla sentenza ufficializzata questa mattina con la quale in buona sostanza sono stati respinti il ricorso ed i motivi aggiunti della ditta Borgia. I giudici della seconda sezione del Tar di Lecce, accogliendo le tesi sostenute in giudizio dal legale del Comune, Paolo Gaballo, hanno quindi respinto le contestazioni mosse della ditta e confermato gli inadempimenti della stessa così come contestati dal Comune. “Siamo sempre stati convinti della bontà del nostro operato”  commenta il legale del Comune, Paolo Gaballo “il Tar, anche alla luce delle risultanze della verificazione all’uopo disposta, ha accertato la fondatezza degli inadempimenti contestati dal Comune alla ditta concessionaria, in particolare la mancata effettuazione di lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione, e la conseguente legittimità dello scioglimento del rapporto contrattuale”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Luci al cimitero di Nardò. Confermata dal Tar revoca del Comune alla ditta

LeccePrima è in caricamento