Pazienti talassemici per sangue infetto: il governo paga il danno morale
Per l'esecuzione della sentenza della Corte di Strasburgo è stato necessario un atto di diffida dell'avvocato Paola Perrone al Comitato dei ministri d'Europa
LECCE – Il governo italiano ha versato una cifra tra i 20 e i 30mila euro a seconda dei casi - ai 24 pazienti salentini talassemici a causa di trasfusioni con sangue infetto nei primi anni ’90. La liquidazione del danno morale è avvenuta il 5 settembre.
E’ stata necessaria la presentazione di un atto di diffida da parte dell’avvocato Paola Perrone al Comitato dei ministri d’Europa e la conseguente nomina di un agente governativo per l’esecuzione della sentenza con la quale la Corte Europea dei diritti dell’uomo, a gennaio, ha condannato l’Italia.
In quel procedimento i pazienti italiani interessati erano 375: provenienti da diverse regioni italiane, hanno contratto patologie come l’Aids e l’epatite B e C. Resta in piedi la questione dell’equa riparazione: ad agosto il ministero della Salute ha aperto la fase transattiva nei confronti di coloro che hanno presentato ricorso alla corte di Strasburgo per la somma di 100mila euro ciascuno.