rotate-mobile
Cronaca

Moglie e figliastra prigioniere, l’arrestato: “Non sono un mostro. Solo menzogne”

Durante l’interrogatorio di ieri, il 43enne residente in un comune del basso Salento finito in carcere quattro giorni addietro, ha respinto gli addebiti e si è detto pronto a dimostrare la sua innocenza

LECCE - Ha negato categoricamente ogni addebito il 43enne residente in un comune del Basso Salento finito in carcere quattro giorni fa con l’accusa di aver trattato come prigioniere la compagna e la figliastra di 13 anni e di aver rivolto attenzioni sessuali a quest’ultima. Durante il lungo interrogatorio che si è tenuto ieri davanti alla giudice Alessandra Sermarini, l’uomo ha spiegato di essere lui la vera vittima delle menzogne della donna, poiché questa, a causa di una forte depressione, avrebbe trascorso le sue giornate a letto, così da doverla sostituire nel prendersi cura della bambina, affetta da un lieve deficit cognitivo, preparando i pasti, e arrivando persino ad annotare il suo ciclo mestruale per acquistarle gli assorbenti.

Ha fatto inoltre nomi e cognomi di persone che frequentavano la loro abitazione e che quindi potrebbero smentire la versione della querelante, secondo cui sia lei che la figlia erano impossibilitate ad avere rapporti col mondo esterno e persino a comunicare tra loro.

L’uomo ha anche riferito di sms scambiati con la convivente che conforterebbero le sue dichiarazioni e che con ogni buona probabilità finiranno al vaglio della sostituta procuratrice Simona Rizzo, titolare dell’inchiesta.

Al momento, l’avvocata Rita Ciccarese, che difende l’indagato, ha ritenuto di non presentare istanza di revoca o attenuazione della misura, in attesa vengano espletati ulteriori accertamenti sulla vicenda.

Stando a quanto emerso finora e basato sul racconto della ex convivente, la relazione sarebbe iniziata anni addietro, in via epistolare, mentre il 43enne si trovava in carcere in Germania per uxoricidio; durante la convivenza, dal maggio del 2020 sino al 16 novembre del 2021, le malcapitate avrebbero subito ripetute vessazioni. La piccola, in particolare, sarebbe stata trattata come una moglie: avrebbe subito atti sessuali, sarebbe stata costretta a occuparsi delle faccende domestiche e se la madre lo faceva al suo posto, sarebbe stata picchiata con schiaffi in faccia e sul sedere, colpi di cinta sulle cosce e sulla schiena, calci nella pancia. In una circostanza, nell’estate del 2021, quando l’uomo sorprese le due a dialogare, avrebbe picchiato la figliastra, arrivando a minacciarla con una spada.

Secondo il racconto dell’uomo, tutte queste accuse sarebbero solo frutto dell’immaginazione della ex che sarebbe riuscita a manipolare la bambina con la quale invece aveva instaurato un sincero rapporto d’affetto, tanto da essere chiamato “papà”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Moglie e figliastra prigioniere, l’arrestato: “Non sono un mostro. Solo menzogne”

LeccePrima è in caricamento