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Cronaca

Inchieste “Favori&giustizia”, Saso: “Dimostrano che la magistratura è sana”

Il presidente dell’Anm di Lecce, Brindisi e Taranto alla cerimonia per l’anno giudiziario: “Integra la capacità di reprimere gli illeciti, anche nei confronti degli appartenenti all’ordine giudiziario”

LECCE - Ha preso la parola oggi durante la cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, nel tribunale di viale De Pietro, per lanciare un messaggio di speranza sul futuro, il presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati (di Lecce, Brindisi e Taranto) Maurizio Saso: “La magistratura ha dimostrato di essere sana”. Il riferimento è ai due recenti fatti di cronaca: a dicembre, l'iniziativa dell'autorità giudiziaria di Potenza con gli arresti di un pm della Procura di Lecce, di medici e dirigenti dell'Asl di Lecce, e di un avvocatessa, e pochi giorni fa l'iniziativa dell'autorità giudiziaria di Lecce con l'arresto di due magistrati del distretto di Bari, di un poliziotto e con l'applicazione di misure interdittive nei confronti di due avvocati e un imprenditore. “Questi episodi ci costringono a guardare in faccia una realtà che mai avremmo immaginato. Entrambi i casi riguardano fatti di corruzione e corruzione in atti giudiziari e, senza voler entrare nel merito delle vicende in corso di accertamento e facendo salva la presunzione di non colpevolezza, pongono anche all'interno della magistratura una delicatissima questione morale”, ha dichiarato Saso.

“Si tratta certamente di fatti che sconcertano e possono generare sfiducia nel cittadino. Noi siamo costernati perché se viene tradito il patto di onestà che astringe il magistrato ai suoi inderogabili doveri istituzionali salta tutto ed il ruolo di chi deve difendere la legalità si confonde con quello di chi la priva”, ha aggiunto il numero uno dell’Anm, precisando che “nell’ipotesi in cui all'esito del giudizio venissero provate le responsabilità dei magistrati indagati diverrebbe chiaro che neppure il mondo giudiziario è indenne da quei sin troppo diffusi morbi della corruzione e del malaffare.

Forse, in passato, non si è fatto abbastanza per contrastare tale pervasiva forma di criminalità che ora rischia di contagiare persino qualche singolo magistrato”. Ma secondo il giudice, proprio queste vicende dimostrano al tempo stesso come la magistratura, in quanto tale, sia sana e conservi integra la capacità di reprimere con il necessario rigore ogni illecita condotta anche nei confronti degli appartenenti all'ordine giudiziario. Ed è proprio questa inflessibile attitudine, a costituire la nostra migliore risorsa ed alimentare la nostra speranza per il futuro”.

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