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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Maglie

Dopo le microspie anche la microcamera: chi osserva il sindaco Toma?

Ancora un apparecchio per la captazione rinvenuto nel Comune di Maglie. Il primo cittadino ha sporto denuncia. "Situazione che mi crea disagio"

MAGLIE – La serenità non gli manca, sostiene Ernesto Toma, sindaco di Maglie, quantomeno per ciò che riguarda le sue azioni. Eppure la situazione lo turba per diversi motivi. Perché la sua stanza nel Municipio, dove si riunisce anche la Giunta comunale, sta diventando una sorta di “Grande fratello” (usando le sue stesse parole), visti i continui ritrovamenti di apparecchiature per la captazione - in questo caso una microcamera -, perché non ha alcuna idea di chi si stia adoperando per spiarlo e per quale motivo, perché per farlo si è arrivati a rovinare anche un antico pendolo. Proprio lì dentro, infatti, era stata piazzata la microcamera.

Il primo rinvenimento risale al 14 aprile scorso. Due microspie per le intercettazioni scoperte nella sua stanza di sindaco mentre alcuni operai stavano provvedendo a potenziare la rete Internet. “Dichiarai che ero sereno e tranquillo”, commenta il primo cittadino. “Lo sono anche oggi, dopo il ritrovamento un’ulteriore apparecchiatura di captazione e cioè di una microcamera collegata a due sim. L’episodio mi inquieta non poco, non per ciò che ha voluto o potuto riprendere, ma perché il non sapere chi ha voluto spiare le mie conversazioni sia in forma audio, sia in forma video, mi crea grande disagio e quindi apre, anche involontariamente, tanti scenari che gettano sospetti su chiunque”.

Il Comune di Maglie, tramite il Comando di polizia locale, ha dato incarico alla società King Store di effettuare alcune perizie sul materiale rinvenuto. “Inutile fare giri di parole, quanto da me accertato, anche attraverso tecnici professionisti, mi fa ritenere che si tratti di apparecchiature non di nuovissima tecnologia”, spiega il sindaco Toma. “Sia le cimici, sia la telecamerina sono datate e di grossolana fattura, ma funzionati e pronte all’uso, quindi tutte le ipotesi restano in piedi: da quella giudiziaria, che a questo punto sarebbe auspicabile e mi tranquillizzerebbe, a quella politica, con il rischio che notizie e valutazioni personali e amministrative compiute della mia Giunta, anche in materie molto delicate, siano diventate o diventino di pubblico dominio”.

La microcamera nascosta in un pendolo

Il primo cittadino, però, si rammarica soprattutto del fatto che “molti colloqui privati con cittadini magliesi disagiati o in grande difficoltà economica e sociale possano essere stati visti e ascoltati. Una violazione non solo della democrazia, ma anche della privacy, qualora non autorizzata”. E poi, si dice addolorato dal danneggiamento dell’orologio nello studio. “Chi ha piazzato il congegno ha danneggiato un antico pendolo che si trova nella mia stanza, che poi è anche quella dove si riunisce la Giunta. Un foro praticato sul quadrante all’altezza delle 12, il che – commenta Toma - dimostra anche la rozzezza delle persone che per installare la microcamera hanno addirittura rovinato un modo serio un orologio di pregevole fattura”.

Assistito dall’avvocato Luciano Ancora, Toma ha denunciato i fatti ai carabinieri. “Con l’auspicio che venga definitivamente e subito fatta chiarezza su chi ha pensato di fare della stanza del sindaco e della Giunta la casa del Grande fratello. Spero - conclude - che in tempi rapidi questa brutta pagina venga chiusa per recuperare quella fiducia istituzionale, politica e civile necessaria per il funzionamento della mia amministrazione”.

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