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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Martano

Traffici di droga e ritorsioni per controllare la piazza, scattano quindici arresti

Le indagini della compagnia di Maglie partite da un tentato omicidio dell'agosto del 2019 e diramatesi fino a scoprire un sodalizio con contatti anche nelle altre province pugliesi

MARTANO – Quindici arresti (dodici in carcere e tre ai domiciliari) sono scattati all’alba di oggi nell’ambito di un’operazione dei carabinieri della compagnia di Maglie partita da un singolo episodio avvenuto nel 2019, un tentato omicidio, e strada facendo diramatasi fino a scoprire aspetti più complessi, in cui i traffici principali sarebbero stati legati alle sostanze stupefacenti. 

Video | Il bltiz all'alba

L’inchiesta, infatti, è nata nell’agosto del 2019 e inizialmente è stata portata avanti dai carabinieri della sezione operativa magliese, partendo dal tentativo  di  omicidio  di  un uomo di Zollino (domiciliato a Martano), avvenuto a Soleto, che sarebbe stato commesso da due soggetti con un’arma da fuoco. Causa scatenante  sarebbe stata la concorrenza  nell’attività  di noleggio di lettini sulle spiagge delle marine leccesi, in cui vittima e aggressori erano impegnati; in realtà, secondo gli investigatori, a monte vi sarebbero stati motivi legati alla gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti (qui l'approfondimento sul caso).

Gli arrestati

In carcere sono finiti: Salvatore Beneloucif, 57enne di Andria; Giuseppe Bevilacqua, 37enne di Martano (ritenuto a capo del sodalizio); Rocco Bevilacqua, 35enne di Martano; Antonio De Paulis, 49enne di Martano; Salvatore Mancarella, 40enne di Martano; Alessandra Rescio, 46enne di Martano; Rodolfo Saracino, 56enne di Martano; Rosanna Stampete, 49enne di Cursi; Biagio Stella, 48enne di Martano; Maria Assunta Stella, 55enne di Martano; Damiano Stomeo, 32enne di Martano; Francesco Zimari, 60ene di Martano. Ai domiciliari con braccialetto elettronico, invece, si trovano: Marco Carlomagno, 44enne di Carpignano Salentino; Giuseppe Donato Donno, 33enne di Zollino; Marco Salzano, 28enne di Zollino.

Due deceduti in incidenti

Aspetto particolare, il fatto che gli indagati totali siano ventinove, diversi a piede libero, ma sarebbero stati trentuno se proprio due dei principali soggetti sui quali sono stati puntati i riflettori nel corso delle indagini non fossero, nel frattempo, deceduti a causa di incidenti stradali. Uno di questi è Massimiliano Galiulo, domiciliato a Frigole (Lecce) spirato a 54 anni, a Martano, il 2 agosto del 2021; l'altro, Christian Stomeo, di Martano, morto a soli 29 anni il 17 giugno del 2022.   

L'inchiesta passata alla Dda

L’indagine, diretta inizialmente dalla Procura, è poi passata nelle mani della Dda di Lecce e dalle attività sarebbe emersa l’esistenza di una compagine criminale con disponibilità di armi, dedita al traffico di sostanze stupefacenti, che avrebbe operato nell’area centro-orientale della provincia  salentina,  con epicentro a Martano, nel cuore della Grecìa Salentina, diretta  da  un soggetto  già  gravato  da  una  condanna  passata  in giudicato  per associazione mafiosa, storicamente legato a un esponente di spicco della Sacra corona unita leccese.

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Nel corso delle attività, gli investigatori hanno definito le modalità delle attività, il ruolo dei sodali, la struttura verticistica, le dinamiche interne ed esterne. Diversi gli aspetti in risalto: l’esistenza di una struttura organizzata e verticistica, con distinzione di ruoli, mansioni e gradi; i rapporti tra alcuni degli arrestati (che ricoprivano ruoli direttivi) con esponenti di clan non solo leccesi ma anche di altre provincie della Puglia (in particolare nelle zone di Andria e Manduria), con i quali sarebbero stati stretti accordi, l’esistenza di basi logistiche e di una cassa comune che sarebbe stata gestita da uno dei promotori.

Anche ritorsioni verso chi sgarrava

Il gruppo avrebbe portato avanti anche ritorsioni nei confronti degli affiliati qualora avessero violato le regole e avrebbero fatto ricorso alla violenza fisica per la risoluzione delle controversie anche nei confronti di comuni cittadini. L’organizzazione avrebbe anche tenuto incontri periodici tra i sodali, veri e propri summit nel corso dei quali i fedelissimi avrebbero preso le decisioni più importanti. Nel corso di uno di questi, uno dei promotori avrebbe imposto ai sodali il divieto di ricorrere al compimento di azioni particolarmente eclatanti per risolvere eventuali controversie con l’intento di evitare di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine, compromettendo le attività.

Per comunicare, sarebbero state utilizzare utenze riservate dedicate alle comunicazioni (formalmente intestate a soggetti terzi estranei), comunque periodicamente sostituite, usando un linguaggio criptico per indicare la droga e il denaro impiegato per l’acquisto dello stupefacente.

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Rilevate, durante le indagini, anche alcune ritorsioni nei confronti di persone ritenute scomode, attuate presumibilmente per costringerle a piegarsi alla volontà dell’associazione. Diversi gli episodi di aggressione e danneggiamenti, tra i quali rientrerebbe l’incendio di una rivendita di generi alimentari, posto in essere da tre dei soggetti arrestati oggi, che avrebbero causato il danneggiamento degli infissi e l’annerimento delle pareti del locale.

Associazione per delinquere armata, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsioni, con l’aggravante del metodo mafioso, nonché porto e detenzione di armi ed esplosivi sono i reati contestati.

Centinaia di carabinieri in campo

Nelle operazioni di questa mattina i militari della compagnia di Maglie sono stati coadiuvati dai colleghi delle compagnie dipendenti dal comando provinciale di Lecce e del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani, con il supporto di un elicottero del 6° elinucleo carabinieri di Bari, da personale dello squadrone eliportato “Cacciatori Puglia” e unità cinofile antidroga ed anti-esplosivo del nucleo cinofili di Modugno. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal giudice per le indagini preliminari Marcello Rizzo.

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