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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Nardò

“Sedia spaccata su di me e calci al bimbo”: lei denuncia, marito in carcere

A Nardò arrestato un 43enne. L'intervento della polizia a tarda ora: voleva entrare ubriaco con la forza in casa. Si è scoperta una storia di sopraffazioni continue ai danni della famiglia, compresi i due figli di 7 e 2 anni

NARDO’ – Botte alla moglie, violenze anche sui figli, di appena 2 e 7 anni, stando a quanto denunciato. Una vera tortura psicologica, quella subita da una donna di 42 anni di Nardò che solo ieri ha trovato, dopo l’ennesimo sopruso, la forza di reagire. Chiamando la polizia e facendo arrestare il marito, per poi raccontare anni di tormenti all’ombra delle pareti domestiche, storie mai denunciate perché sopraffatta dalla paura. A finire in carcere, così, nella tarda serata di ieri, è stato L.F., 43enne neretino (omettiamo generalità complete per tutela delle vittime). Risponde di lesioni e maltrattamenti in famiglia.

La richiesta di soccorso ha raggiunto la sala operativa del commissariato neretino intorno alle 22 di ieri. Dall’altro capo del telefono una donna dal tono scosso e spaventato, che sosteneva di essere minacciata dal marito. Raggiunto il luogo in pochi minuti, in una palazzina, e il piano indicato i poliziotti hanno notato un uomo. Era completamente ubriaco e in preda alla collera. E stava cercando di aprire con forza la porta dell’appartamento. Persino davanti agenti, minacce e insulti pesanti alla moglie.

Quando è stato bloccato e si è potuta ricostruire la vicenda, gli agenti hanno appreso che lei si era barricata in casa, a difesa sua e dei figli, lasciando la chiave nella toppa proprio per impedire al marito di rientrare e usare violenza. Fatti che sarebbero avvenuti anche in altre occasioni, ha raccontato, con urla per intimorire anche i bambini, specie dopo aver alzato il gomito. E non è tutto, perché la moglie ha affermato che, in alcuni episodi, vittima non sarebbe stata solo lei, ma anche i bambini. Ieri, per esempio, stando sempre alla sua denuncia, avrebbe rifilato dei calci al figlio di 7 anni.

Quanto accaduto nella serata di ieri, sempre dal racconto della donna, sarebbe dunque stato solo l’ultimo di una lunga serie di maltrattamenti andati avanti per circa un paio d’anni e via via sempre più frequenti. In un’occasione, l’uomo sarebbe arrivato al punto di romperle una sedia in testa procurandole lesioni. Lei, però, ha spiegato che per timore di ritorsioni, non solo non ha presentato denuncia per quell’episodio così brutale, ma non s’è fatta nemmeno refertare.

Nonostante la presenza dei poliziotti, peraltro, il 43enne, avrebbe insistito nel suo atteggiamento violento e minaccioso, pretendendo pure che la moglie andasse via da casa, vantandone la proprietà. Comportamenti di tale gravità che hanno indotto il magistrato di turno a farlo rinchiudere in carcere.

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