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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Centro / Piazza Sant'Oronzo

Libera contro le mafie: il grande corteo degli studenti, l'assenza dei politici

Il corteo dell'associazione nazionale, fondata da don Luigi Ciotti, ha sfilato lungo le vie della città, tra striscioni e messaggi di legalità. Numerose le scuole della provincia presenti alla manifestazione che, per l'edizione del 2014, ha avuto come slogan "Radici di memoria, frutti di impegno"

LECCE  - La mafia teme la scuola più della giustizia. Otto parole in fila, quelle che furono del magistrato siciliano Rocco Chinnici, dilaniato dall'esplosivo piazzato nell'auto, lungo una via di Palermo, nell’estate del 1983. Una delle tante vittime che ha lasciato, assieme al ricordo, una delle frasi più indelebili della memoria collettiva.

Come hanno dimostrato, questa mattina, le centinaia di studenti convogliate a Lecce da tutta la provincia, per urlare il proprio dissenso alle organizzazioni criminali, nella 19esima giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia. Un 21 marzo che ha portato non soltanto la primavera, ma anche il messaggio e la ventata di una nuova stagione.

Erano numerosi i gruppi che, “armati” di striscioni, si sono dati appuntamento presso Porta Napoli, in città, per poi sfilare lungo viale dell’Università, viale De Pietro e via XXV Luglio, fino a giungere in piazza Sant’Oronzo dove i ragazzi di una cooperativa hanno anche dato luogo a un sit-in per rafforzare il concetto, qualora non fosse stato chiaro: Non abbiamo paura. Siamo tutti assieme. In cerchio, come attorno all’ovale del cuore di Lecce.

Il tutto, accompagnato dalle note provenienti dal furgoncino della Cgil che, tra “Bella Ciao”, o il ritornello di “Cento passi”, colonna sonora cantata dai Modena City Ramblers nell’omonimo film su Peppino Impastato, ha "scortato" la marcia verso il centro.

Oltre a Marisa Capone, referente provinciale  dell’associazione “Libera”, fondata da don Luigi Ciotti e impegnata nelle campagne di sensibilizzazione contro le mafie e a sostegno della confisca dei beni immobili a clan e malviventi, a prendere parte al corteo erano soprattutto i più giovani. Un segnale forte e speranzoso, dal quale sembrano però essersi autoestromessi gli adulti (se ne son visti davvero pochi) e persino gli esponenti politici. Fatta eccezione per una manciata di nomi.

L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Acli, Agesci, Anpi, Arci, Cgil, Terra del fuoco, si è poi conclusa nel chiostro di Palazzo dei Celestini, la sede dell’ente provinciale, dove gli scolari hanno raggiunto il palco, per snocciolare i nomi delle vittime di mafia. Quelli salentini in primis. Lo slogan dell’edizione 2014, del resto, è “ Radici di memoria, frutti di impegno”. Così, ognuno dei partecipanti è sceso con un proprio contributo a favore della legalità. Chi con un disegno, chi con un pensiero o una poesia, o un balletto.

La denuncia non è soltanto quella rivolta alle stragi e al sangue versato. Corruzione, abusivismo edilizio , caporalato e rifiuti sono, infatti, alcuni dei fenomeni macchiano Stivale, e dunque anche il Tacco. Per non parlare dei fondi illeciti all’edilizia, nel commercio e nella ristorazione. Che non si basano soltanto sul riciclaggio, ma rimpolpano il business del racket e dell’usura.

Soltanto a partire dal nuovo anno, si attestano già attorno alla decina le operazioni condotte dalle forze dell’ordine (come i blitz denominati  Network, Froth e Tam Tam) nei confronti di sodalizi criminali del posto, dediti alle più svariate attività illecite, tra cui spicca soprattutto il traffico di sostanze stupefacenti. Per non parlare delle confische definitive eseguite dagli uomini della Dia, la Direzione investigativa antimafia, nei confronti di pregiudicati, infiacchiti nel loro potere economico.  Questo, del resto, chiedono i ragazzi. Uno spiraglio. Un futuro intriso di legalità. Loro, almeno loro, sono dalla parte dello Stato.

Le immagini del corteo di Libera

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