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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Serravezza e sindaci in partenza per Roma. Nuovo incontro per gli ulivi

L'oncologo ha sospeso lo sciopero della fame e della sete per poter partecipare alla manifestazione prevista per giovedì nella capitale

LECCE – L’oncologo Giuseppe Serravezza ha sospeso per tre giorni lo sciopero della fame e della sete intrapreso contro la realizzazione del gasdotto Tap.

La decisione è finalizzata, ha spiegato il medico, alla partecipazione alla manifestazione davanti Palazzo Chigi e Montecitorio che giovedì vedrà protagonisti alcuni tra i 94 sindaci del Salento che avevano firmato l’appello al Presidente della Repubblica affinché venisse riaperto un dialogo istituzionale sulla questione della localizzazione dell'approdo a San Foca.

I primi cittadini, e gli attivisti che si uniranno all’iniziativa, solleciteranno un incontro diretto con il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Il professor Serravezza è convinto che il territorio sia giunto a un punto di saturazione: “Il Salento non può più permettersi ulteriori pressioni di carattere ambientale e sanitario, tanto alto è il prezzo che questo territorio sta già pagando e del quale le istituzioni nazionali e comunitarie sono drammaticamente a conoscenza. Invito i salentini a non abbassare la tensione morale di questi giorni: siamo solo agli inizi e sappiamo che la lotta sarà lunga e dura, ma lo dobbiamo alle generazioni future di questa terra”.

In prefettura a Lecce, intanto, si è tenuto un incontro al quale hanno partecipato il country manager di Tap, Michele Mario Elia, il sindaco di Melendugno, Marco Potì, i responsabili dell’Osservatorio regionale fitosanitario e dell’Ufficio provinciale per l’agricoltura, oltre naturalmente alle autorità di pubblica sicurezza.

E’ stato deciso che gli undici ulivi ancora “fermi” dopo le proteste del primo aprile nel deposito di Alma Roma saranno portati presso l’area di stoccaggio di Masseria del Capitano dove già si trovano 157 piante. Da lunedì dovrebbero partire poi i lavori per la realizzazione di un grande tendone che dovrebbe ridurre il rischio per gli alberi di essere colpiti dal batterio della xylella di cui è vettore la “sputacchina”. Anche per quanto concerne l’area di cantiere di San Basilio, dove ci sono 42 alberi, si dovrà realizzare una copertura dello stesso tipo: al momento 9 alberi sono totalmente sprovvisti di protezioni.

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