rotate-mobile
Cronaca Martano

Accusato di aver manipolato un amico con deficit mentali per soldi: chiesto il processo

Stando alle indagini, un 35enne di Martano avrebbe circuito il malcapitato, dal maggio del 2014 al 18 gennaio del 2019, per operazioni finanziarie legate alla sistemazione di una barca e per acquisti nel settore nautico

MARTANO - E’ accusato di aver manipolato un amico di famiglia, affetto da deficit mentale, con lieve disabilità intellettiva, per mettere le mani sui suoi soldi: questo il reato, circonvenzione di incapace, per il quale la Procura ha chiesto di mandare a processo un 35enne residente a Martano. 
L’istanza, firmata dal pubblico ministero Massimiliano Carducci, titolare dell’inchiesta, sarà discussa il prossimo 28 settembre davanti alla giudice Giulia Proto. In questa circostanza, la presunta vittima, un 45enne originario di Galatina, e i suoi familiari, potranno costituirsi parte civile con l’avvocato Enrico Gargiulo.
Stando alle indagini, il 35enne avrebbe circuito l’amico, ritenuto persona suggestionabile e ingenua, in più occasioni, dal maggio del 2014 al 18 gennaio del 2019, spingendolo ad accendere tre finanziamenti per un totale di 48mila e 400 euro, di cui avrebbe trattenuto somme per complessivi 19mila 650 euro, e a compiere acquisti, tutti finalizzati alla sistemazione di un’imbarcazione che, secondo accordi verbali, avrebbero dovuto gestire insieme da “soci”. Non solo. L’imputato l’avrebbe convinto anche a consegnargli un contributo economico finalizzato all’acquisto di una nuova unità e, in seguito, nel 2018, avrebbe provveduto a vendere la prima barca al costo di 4mila euro, tenendo per sé l’importo.
Il primo episodio risalirebbe al 14 maggio del 2014, quando la presunta vittima sarebbe stata indotta a sottoscrivere un finanziamento di  circa 15.4400 euro necessari ad aggiustare un’imbarcazione, da usare insieme, e consegnargli, il mese seguente, la somma in contanti di 9.400,00 con l'accordo mai adempiuto, secondo l’accusa, che la restituzione dei soldi alla società finanziaria sarebbe stata effettuata pagando le rate ciascuno al 50%, come se fossero in società. Successivamente, il malcapitato sarebbe stato spinto a sobbarcarsi di tasca sua ulteriori spese per la barca: 180 euro per la riparazione del motore; altri interventi  per mille euro; 254 euro alla Lega Navale Italiana per l'ormeggio nel porto di Otranto; 2.500 euro per l'acquisto di un motore.
Questa la ricostruzione accusatoria che l’imputato respingerà nell’udienza preliminare, in cui sarà difeso dall’avvocato Giuseppe Milli.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Accusato di aver manipolato un amico con deficit mentali per soldi: chiesto il processo

LeccePrima è in caricamento