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Cronaca Martano

La cocaina? Nei bulloni. L'ingegnoso sistema del corriere della droga

A Martano arrestato un 44enne. Alloggiava in un b&b. E andava e veniva. I carabinieri hanno voluto vederci chiaro. E hanno scoperto la sua vera attività

MARTANO – Da quanto tempo andava avanti la faccenda? Da tempo, sicuramente. Anni, forse. Era talmente ingegnoso, nella sua apparente semplicità, che scoprirlo non è stato semplice. I carabinieri della stazione di Martano ora stanno svolgendo altri approfondimenti. Perché lui,  Stefano Danisio, 44enne, non è che un anello di una catena. O, almeno, così si può immaginare, come una sorta di corriere con un canale d’approvvigionamento e una destinazione.

Di sicuro, da adesso avrà un po’ di tempo per riflettere se instradarsi sulla retta via o escogitare nuovi sistemi di trasporto della droga ancor più  originali per farla franca, la prossima volta. Si trova, infatti, in una cella del carcere di Borgo San Nicola, a Lecce.

Andava e veniva da un b&b

I carabinieri, certo, nutrivano più di qualche sospetto, visti alcuni movimenti strani. Per quanto con residenza a Martano, Danisio (alle spalle precedenti, nativo di Lecce) si vedeva poco in paese ed era poco conosciuto. Soprattutto, alloggiava in questo periodo in un b&b. E andava e veniva. E’ iniziata così la classica attività informativa. Scoprendo come non avesse in apparenza un lavoro e non fosse nemmeno classificabile come un qualunque turista che sceglie un momento di bassa stagione. Si è iniziato a ipotizzare che potesse gestire qualche attività oscura. E si è andati a fondo.

Sistema ingegnoso e (quasi) originale

Fino a ieri sera, non era mai stato scoperto. Fermato a tarda ora per un controllo, aveva diversi utensili in auto. Solo in apparenza era tutto in regola. La perquisizione, infatti, è stata molto certosina. Fin quando non è finalmente spuntato quanto i militari stavano cercando, probabilmente già convinti che ne trasportasse: droga. Cocaina, per la precisione. E neanche poca, a ben vedere. Sono stati trovati ben 66 involucri  per un totale di 22,8 grammi di sostanza.

La droga nei bulloni a vite

Già, ma dov’erano gli involucri? Semplice (a dirsi): dentro una serie di bulloni a vite, in mezzo ad altri attrezzi da lavoro. Un metodo per nascondere la droga scoperto per la prima volta, almeno in provincia di Lecce. Perché  in altre località italiane, da nord a sud, è stato sperimentato in diverse occasioni, anche se non di frequente. Nel 2010, all’aeroporto di Malpensa, furono scoperti ben 16 chili di cocaina dentro quattro grossi bulloni provenienti dalla Costa Rica.

Sistema analogo, di recente, è comparso a Catania e ricorda ancor più da vicino quello usato da Danisio, cioè per il trasporto di quantitativi più piccoli. Nel caso di Martano, il 44enne ha impiegato bulloni fresati all’interno e chiusi ad hoc per camuffare proprio la parte cava. Ma, una volta svitati, ecco la sorpresa. Tante dosi di cocaina pronte a raggiungere un mercato sempre florido. E in cerca di sistemi sempre nuovi per aggirare la morsa delle forze dell'ordine. 

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