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Cronaca Surbo

Telecamere e controlli, espugnato il "fortino" dello spaccio di droga

In arresto Marcella Masiello, 42enne, e Luciano Vitale, 36enne. Altri tre denunciati. L'indagine durata oltre un anno e avviata dai militari di Copertino e Gallipoli. Nelle campagne, un sistema di sorveglianza ferreo e accurato

SURBO – Secondo gli investigatori, quella zona, nell’hinterland di Lecce, raggiungibile sia dalla Surbo-Torre Rinalda, sia dalla provinciale per Torre Chianca, marina del capoluogo, era una sorta di “fortino” adibito allo spaccio. Una roccaforte con videocamere e vedette, che potrebbe ricordare certe zone di Scampia, se il contesto non fosse molto diverso: non immensi e grigi palazzi-alveare, per uno sfondo urbano di degrado, ma la dolcezza della campagna salentina, fra itinerari naturalistici e uliveti. 
Ieri, il blitz, atto finale di un’indagine durata oltre un anno, condotta dai carabinieri della compagnia di Gallipoli, perché è proprio in quest’area, così lontana dal nord Salento, che si sono avute le prime avvisaglie, un riflesso di quanto avveniva altrove. Sul finire del 2010, infatti, erano nati i primi servizi di osservazione dei militari, che avevano iniziato a pedinare individui del gallipolino e dei dintorni, noti per essere assuntori di stupefacenti, per scoprire dove andassero a rifornirsi. Ed è così che s’è scoperto che nella contrada che porta il nome di una masseria, “Li Manzi”, era sorta una piccola centrale dello spaccio. Sfruttando proprio la conformazione del territorio per tattiche che permettessero di evitare i controlli. masiello_marcella-2
In arresto sono finiti Marcella Masiello, 42enne, e Luciano Vitale, 36enne. Altre tre persone, V.L. 19enne, M.L., 46enne e R.M., 47enne, sono state denunciate a piede libero. Sono stati i carabinieri della tenenza di Copertino e del nucleo operativo e radiomobile di Gallipoli, insieme ai militari del nucleo cinofili di Modugno, a violare un luogo fino a oggi difficilmente accessibile. Riscontro dopo riscontro, sequestro dopo sequestro di sostanze stupefacenti, i carabinieri hanno cercato di intaccare il supermarket all'aperto che ogni sera accoglieva “clienti” da tutta la provincia. Una sorta di terra franca per lo spaccio, che vedeva auto incolonnate, vedette sempre all'erta e telecamere puntate 24 ore  su 24 in tutte le direzioni. In questo modo, si riusciva a prevenire l’arrivo di forze dell’ordine e a far sparire tutto per tempo. Un sistema davvero elaborato. 
vitale_luciano-2Secondo quanto riscontrato dai carabinieri, gli scambi di stupefacenti avvenivano in due punti: il retro del fienile o l’ingresso principale della casa, ma solo dopo il “controllo” delle telecamere. In una stradina sterrata senza via d'uscita adiacente alla masseria, le auto rimanevano incolonnate in attesa del controllo all'interno. 
Ieri, quando i carabinieri hanno fatto irruzione, hanno trovato 5 grammi di hashish, 52 di cocaina, suddivisa in trentuno dosi, ed hanno sequestrato anche 915 euro in banconote di vario taglio, nastro isolante e altro materiale per il confezionamento delle dosi. Persino poca cosa, rispetto alla droga che qui è passata negli anni, come un fiume in piena.  

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