Maxi processo sul resort "Punta Grossa", nessuna condanna in primo grado
Si chiude tra il non doversi procedere per intervenuta prescrizione e alcuni assoluzioni, la vicenda legata ai presunti illeciti
LECCE – Nessun colpevole e nessuna condanna. La prescrizione si abbatte sul maxi-processo sui presunti abusi edilizi e ambientali nel resort di Punta Grossa, in località “Serricelle” a Porto Cesareo. Oggi, il giudice monocratico Roberto Tanisi ha pronunciato una sentenza attesa a lungo, decretando il non doversi procedere (poiché i reati sono estinti per prescrizione) per Fernando Iaconisi, amministratore unico della Fgci Srl (società che gestisce la struttura dal valore di 50 milioni di euro); i progettisti Claudio Conversano e Antonio Nestola; per l’ex primo cittadino di Porto Cesareo Luigi Fanizza (in carica dal 2001 al 2006) e per i due responsabili dell'Ufficio tecnico del Comune, Cosimo Coppola, di Torre San Susanna (Brindisi), e Giovanni Ratta, di Leverano. Per tutti il pubblico ministero Antonio Negro aveva chiesto condanne tra i tre anni e un anno e quattro mesi.
Assoluzione, così come chiesto dalla pubblica accusa, per l'allora dirigente del settore Ecologia dell’Assessorato all’Ambiente Luca Limongelli, di Bari; Luigi Ampolo, di Surbo; e Giuseppe Lazazzera, di Bari, nelle vesti di responsabili dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Puglia, perché il fatto non sussiste.
Non doversi procedere per intervenuta prescrizione anche per la maggior parte degli acquirenti degli appartamenti. Per gli altri assoluzione perché il fatto non sussiste. I giudici hanno anche disposto la revoca del sequestro dell’intero complesso. Le motivazioni saranno depositate tra novanta giorni.
Nel collegio difensivo gli avvocati Ladislao Massari, Valeria Corrado, Antonio Degli Atti, Antonio Quinto, Giulio De Simone, Luigi Covella e Giampiero Iaia.
