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Cronaca Litorale

Sequestrati 167 chili di “maria” e un gommone. Indagini su furgone trovato nelle vicinanze

I finanzieri del comando provinciale hanno effettuato un maxi sequestro di droga nel corso delle ultime ore. La sostanza e un natante ormeggiato a Torre Chianca sono stati posti sotto sequestro. Ma le indagini partono da un camion intestato a un cittadino leccese: un elemento che potrebbe fornire una svolta nelle indagini e incastrare i trafficanti

TORRE CHIANCA (Lecce) – Un maxi ritrovamento di marijuana è avvenuto, nelle scorse ore, sul litorale di Torre Chainca, la marina del capoluogo salentino. I militari della guardia di finanza del comando provinciale sono passati in azione nella notte, e sequestrato 167 chilogrammi di sostanza stupefacente, contenuta in alcuni borsoni in tela e avvolta nel cellophane. Sotto sequestro anche unDSC_0684-2 gommone, poi trasportato nel porto di San Foca, e un furgone di colore bianco rinvenuto in zona.

L'operazione è cominciata nel cuore della notte quando un mezzo aereo del comando operativo aeronavale  di Pratica di Mare, coordinato dal Gruppo aeronavale di Taranto, ha avvistato a circa 16 miglia da San Cataldo un gommone di circa 6 metri dotato di un potente motore fuoribordo e tre individui a bordo con un carico “sospetto” in coperta, che si avvicinava alla costa a elevata velocità.

Il velivolo della guardia di finanza ha, quindi, allertato due unità delle sezioni navali di  Brindisi e Otranto e la sala operativa del comando Pprovinciale leccese per icoordinare le pattuglie di “Baschi Verdi” del Gruppo di Lecce in servizio nella notte sul luogo presunto dello sbarco. Gli scafisti, spaventati dalla presenza dell’aereo  e dall’arrivo dei militari, si sono dati alla fuga, abbandonando il carico.DSC_0673-2

I militari delle fiamme gialle sono ora sulle tracce dei responsabili. Hanno avviato le indagini partendo proprio dal mezzo: quest’ultimo risulta intestato a un cittadino residente a Lecce. Il camion non risulterebbe però rubato. Il titolare è stato identificato e ascoltato dagli inquirenti. Non è escluso, dunque, che a breve si possa risalire ai responsabili del traffico di sostanza stupefacente, quasi certamente proveniente dai Balcani.

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