Maxi truffa ai danni dell'Inps, dieci condanne nel primo troncone di "Caronte"
Si chiude il processo di primo grado di una delle più grosse inchieste mai nate nel Salento, condotta dalla guardia di finanza
LECCE – Dieci condanne nel primo troncone di una delle più grosse inchieste mai nate nel Salento (con oltre 150 indagati) per una colossale truffa all’Inps. Un’indagine condotta dalla compagnia di Gallipoli della guardia di finanza che scoprì l'epicentro di tutto nella zona di Casarano. L’inchiesta, ribattezzata “Caronte”, avviata dal pubblico ministero Marco D’Agostino e in seguito ereditata dal procuratore aggiunto Ennio Cillo, aveva già visto diversi patteggiamenti nell’estate del 2009 e trenta condanna nel novembre 2015. Le indagini accertarono che uno studio di consulenza del lavoro aveva messo in piedi un meccanismo che negli anni aveva fruttato ai promotori e altri soggetti ruotanti attorno all’affare, un milione e 750mila euro, denaro sottratto all'Inps di Lecce, passando per la sede distaccata dell'istituto previdenziale di Casarano.
Diverse le imprese coinvolte in un meccanismo semplice e nello stesso tempo efficace, che prevedeva la fittizia assunzione di lavoratori, con la percezione di contributi assistenziali e previdenziali, e, in vari casi, anche con l’ingresso illegale in Italia di centinaia di extracomunitari.
Ieri i giudici delle seconda sezione penale hanno condannato, a un anno e sei mesi (pena sospesa), per truffa aggravata ai danni dello Stato: William Pasquale Parrotto, 43 anni; e Lugi Parrotto, 69 anni (di Casarano); Roberto Della Castelle, 68 anni; e Donata Tornesello, 66 anni (di Matino); Elvira Giannuzzo, 64 anni; Santa Perrone, 65 anni ed Emilio Del Genio, 62 anni; Giuseppe Fracasso, 69enne; Giovanna Maria Roma, 64 anni (di Casarano); Roberto Seclì, 43enne di Parabita.
Nel collegio difensivo gli avvocati, Donato Mellone, Francesco Fasano, Andrea Sambati.
