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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Maxi truffa con i bonus edilizi, 77 indagati. Sequestro per oltre 11 milioni di euro

Perquisizioni a tappeto sono state eseguite in queste ore dalla Guardia di Finanza. Vittime del raggiro, Agenzia delle Entrate e Poste Italiane

LECCE - Sequestri e perquisizioni a tappeto sono stati svolti in queste ore dalla guardia di finanza in diversi comuni del Salento, nell’ambito di un’inchiesta su una colossale truffa con i bonus per l’edilizia che conta 77 indagati e in cui sono ipotizzati anche reati di (auto)riciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione. Per 66 di questi la sostituta procuratrice Simona Rizzo, titolare delle indagini, ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza di beni per una cifra complessiva superiore a 11 milioni e 600mila euro.

Stando a quanto emerso finora dalle verifiche svolte dal nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle, il modus operandi sarebbe stato il seguente:  sarebbe stato inviato telematicamente all’agenzia delle Entrate un modello di dichiarazione col quale si attestava falsamente di aver realizzato lavori su immobili (previsti dai cosiddetti bonus facciate e/o eco bonus ordinario) e di voler cedere il relativo, ma di fatto inesistente, credito d'imposta a Poste Italiane, inducendo così in errore prima l’Agenzia che avrebbe riconosciuto crediti d'imposta per un valore totale pari a 14milioni 868mila e 100 euro, e poi Poste, che avrebbe versato quelle somme non dovute.

Gran parte degli illeciti sarebbero stati commessi lo scorso anno. Singolare il caso di un 64enne di Racale che il 10 ottobre del 2021 avrebbe comunicato nell’apposita piattaforma crediti di imposta per un valore di 245mila euro che derivavano da una richiesta di accesso ai bonus edilizi per lavori in un immobile a Castrignano de' Greci. Ma dagli accertamenti svolti dagli inquirenti, l'immobile in questione è risultato inesistente. Reale però sarebbe stata  la somma di 203mila 357 euro che Poste avrebbe versato sul suo conto corrente (presso l’ufficio di Gemini), pari al valore del credito di imposta decurtato dall’aggio trattenuto dall’Istituto.

Insomma, in ragione di quanto emerso finora, la pm ha ritenuto necessario bloccare il denaro e i beni degli indagati che avrebbero avuto “l’abitudine” di trasferire anche all’estero di ingenti quantitativi di denaro (per questo tra i reati ipotizzati c'è anche quello di autoriciclaggio), e che ora, venuti a conoscenza di un'inchiesta sul proprio conto, potrebbero cercare di far perdere le tracce dei soldi e di altri beni (compresi quote societarie, investimenti, ect.) ancora a loro disposizione. Così, si è proceduto al sequestro preventivo d’urgenza, che dovrà comunque essere convalidato entro 48 ore dal gip.

A difendere gli indagati ci penseranno, tra gli altri, gli avvocati Stefano Stefanelli, Francesco Cazzato, Dario Paiano, Anna Inguscio, Giacinto Mastroleo, Francesca Erroi.

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