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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Melendugno

Le sorprese della villa del geometra: serra di cannabis, armi e munizioni

Arrestato Domenico Di Nardo, residente a Varese, ma con domicilio a Melendugno. Sulla via per Torre dell'Orso, una quarantina di piante di marijuana, alte fino a 4 metri. Ma anche altro

MELENDUGNO – Una villa sulla direttrice della marina di Torre dell’Orso. Un posto tranquillo per vacanze e relax, dove coltivare hobby e magari altro. Cannabis, per esempio. E tanta. Una rigogliosa serra con quasi quaranta piante. Altezza media della maggior parte: fra i 3,5 e i 4 metri ciascuna. All’origine, un insospettabile geometra 60enne: Domenico Di Nardo.  Campano di origine, con residenza a Varese, ma domiciliato a Melendugno.

A stanare Di Nardo ci hanno pensato i carabinieri della stazione di Martano. Produzione e coltivazione di marijuana sono i reati contestati. E non i soli. C’è anche la detenzione abusiva di armi e munizionamento nel verbale. I militari hanno trovato, infatti, pure una pistola, un fucile e cartucce a volontà.  La convivente dell’uomo, V.M.B., 33enne, rumena, è stata denunciata a piede libero per gli stessi reati, in concorso.

Ieri è scattata la perquisizione nella villa sulla strada provinciale Melendugno-Torre dell’Orso. I carabinieri sono andati quasi a colpo sicuro. Da qualche tempo sospettavano la presenza di una folta piantagione di marijuana. La scoperta, in origine, forse persino casuale. Tramite alcune ricognizioni aeree di militari liberi dal servizio.

Sta di fatto che per avere conferme alle intuizioni, è stato necessario un sopralluogo. Ed ecco che, tra la vegetazione del giardino, è spuntata una serra di 12 metri per 10. Dentro, una vera e propria boscaglia di cannabis indica. Poco distante, rispetto alle prime trentasei piante, altre tre di 2 metri ciascuna e materiale vario per la coltivazione. Nella villa, nascosti in più barattoli di vetro sparsi tra le varie stanze, i carabinieri hanno poi recuparto mezzo chilo di marijuana già essiccata e pronta, praticamente, per essere spacciata.

Se sulla presenza di marijuana si nutrivano già sospetti, le sorprese del tutto inaspettate sono iniziate nella stanza da letto. Chiusa in una cassaforte c’era un revolver Smith & Wesson. L’arma era regolarmente denunciata, ma presso l’indirizzo di residenza, a Varese. Pertanto, detenuta in modo illegale nel domicilio di Melendugno. Nel tamburo della pistola erano inserite sette cartucce calibro 357 magnum. Una pistola pronta a far fuoco. 

E non solo. In una casetta di legno, utilizzata come luogo per depositare gli attrezzi, i carabinieri hanno scovato una doppietta da caccia con matricola leggibile ma detenuta anche questo in modo illecito: il possesso non è mai stato denunciato. Il fucile era avvolto in un asciugamano, riposto sopra una mensola nascosta a ridosso della tettoia. Qui i militari hanno trovato ulteriori ottantasei cartucce calibro 357 magnum e quarantuno calibro 12. Su indicazione del pm di turno, Massimiliano Carducci, il geometra è stato trasferito in carcere.

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