rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Mercato, la protesta: "Assessore, comprati un furgone"

Continuano le lamentele dei commercianti del mercato bisettimanale. Promettono apertura all'ascolto, a patto che l'amministrazione comunale non sposti perentoriamente le bancarelle in viale Roma

LECCE - Il solo bene sul quale sono disposti a mercanteggiare, nel gran bazar della pazienza, è l'ascolto. Loro, i commercianti ambulanti del doppio appuntamento settimanale leccese, saranno propensi a dialogare con le istituzioni locali, a condizione che ci sia apertura. Che fino ad ora credono sia mancata. E i commercianti chiedono di essere interpellati, senza decisioni perentorie ed irrevocabili.

E così, dopo l'irruzione nell'aula consiliare di Palazzo Carafa venerdì scorso, pochi attimi prima che il consiglio comunale avesse inizio (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30276), hanno deciso di revocare lo sciopero previsto per oggi senza, tuttavia, abbassare la guardia: "Ci sposteremo da qui solo quando vedremo arrivare le forze di polizia", dichiarano due ambulanti, vicini di bancarella.

Il "qui", si traduce in viale Giovanni Paolo II, ex viale dello Stadio. La nuova sede, prevista dall'amministrazione comunale in viale Roma, sembra non mettere d'accordo proprio nessuno, anzi tutti. Compatti i commercianti: "Ognuno ha le proprie esigenze, ma la legge è legge e il problema è che la futura struttura prevista per i sottoscritti è illegale, praticamente inagibile".

Le dimensioni della postazione destinata alle baracche, deve essere almeno non inferiore ai 4 metri per 8 metri, per un totale di 32 metri quadrati. Misure al momento sufficienti perché il viale che conduce allo stadio consente il parcheggio del proprio furgone al di là della strada, destinando così lo spazio dei 32 metri esclusivamente al banco vendita. La metratura della nuova area mercatale, invece, prevederà spazi di 5,50 metri per 6,25 metri, per un totale di 34,37 metri.

Potrebbe risultare, apparentemente, come un salto di qualità, ma "è come se ci consegnassero un vestito - afferma un commerciante - che non mi entra ma che ha delle maniche lunghissime. Che me ne faccio? Dottore, mi fermo e vado avanti, ci viene da dire". Sono alcune delle parole di un commerciante adirato ma non troppo: adirato per le pieghe controverse che stanno contornando la vicenda; non troppo perché dichiara di sentirsi sereno, "in fondo sono sicuro che per il momento, nessuno verrà a spostarci da qui".

In molti, tra il brusio delle bancarelle, descrivono la nuova area come filari di gabbie, prive di regolari corridoi di transito, indispensabili anche per il passaggio di autoambulanze in caso di necessità. Ma il disagio principale resta quello legato al proprio furgone. "Siamo gli animali, parcheggiati dove conviene agli amministratori", lamentano in gruppo. "A muovere queste dinamiche, in fondo sono sempre gli interessi dei gruppi politici, come era già avvenuto in viale Aldo Moro", sede precedente del mercato bisettimanale.

Un metro e mezzo in meno, per i commercianti è una quantità spaventosa: "Chi mi darà lo spazio necessario per lavorare?", si sente pronunciare da più direzioni. Se un camion di dimensioni medie non è inferiore ai sei metri e mezzo, sarebbe opportuno pensare a quelli maggiori, che superano i sette metri di lunghezza, per dedurre i disagi denunciati dagli ambulanti: "Fermo restando che nella nuova area, i camion sarebbero adiacenti dandosi, diciamo così, le spalle, e creando notevoli difficoltà; lo immaginate cosa significherebbe avere gli sportelli del proprio mezzo attaccati a quelli del vicino? Come recuperiamo, una volta arrivati al mercato al mattino, gli ombrelloni, i gazebo, la merce stessa? Significherà doversi mettere in fila per il posteggio del proprio mezzo? E nei giorni di pioggia e maltempo?". A parlare è il proprietario di una banco vendita con biancheria e tendaggi in esposizione. Merce ingombrante, che necessita di spalti tutt'altro che ridotti.

Solo una donna, una cliente abituale del lunedì, è contenta della proposta di Palazzo Carafa. "la nuova area è più pulita, prevede i servizi igienici e molto più ordine tra le bancarelle". Ma uno dei commercianti di calzature , i veri "passionari" di questa battaglia, la redarguisce in meno di una frazione di secondo: "Dobbiamo già sostenere una dura lotta contro la grande distribuzione dei centri commerciali, le nostre esigenze non sono quelle di dieci anni fa. Abbiamo il bisogno di esporre della merce in più per far sì che almeno i clienti ne comprino quanto meno una quantità sufficiente. Ho speso ottanta milioni di vecchie lire per questo furgone, adattandomi alla metratura imposta al momento della assegnazione del posto in cui mi trovo. Ora che cosa mi toccherebbe fare? Cambiare nuovamente il mio mezzo, acquistandone un altro? Eppure sia io, che i miei colleghi, abbiamo allegato la documentazione relativa al furgone, perché gli amministratori si rendano conto".

"Che l'assessore Coclite (alle attività produttive, ndr) compri un camion e venga a lavorare anche un solo giorno con noi", dichiarano provocatoriamente da una mini folla accalcata lungo il banco di un venditore di biancheria intima. "O faremo una cosa: taglieremo i nostri camion, per risolvere radicalmente il problema", incalzano tra divertimento e amaro sarcasmo.

"Forse un compromesso potrebbe essere quello di differenziare le varie postazioni: consentire spazi maggior per esempio a chi ne ha bisogno, lasciando quelli più ridotti ai commercianti che invece non ne hanno la necessità". É un assaggio di elasticità, prima di passare al nervo scoperto dell'imposizione fiscale: "Nel 2010 le tasse sono triplicate. Per una delle postazioni più piccole si devono versare circa 400 euro all'anno". Che lievitano a mille per i venditori di calzature, costretti ad esporre la merce e il relativo "packaging" ingombrante. Ciò che ne comporterà sarà ora anche un aumento della tassazione: quella sul posteggio dell'autocarro. Se in viale dello stadio i commercianti non sono infatti tenuti a versarla, usufruendo della strada a mo' di area parcheggio; nel nuovo mercato, ci sarà l'onere aggiuntivo annuo. Per tutti, per almeno i 270 camion che potrebbero finire a giocare, tutte le mattine, al faticoso, grande incastro del "tetris". Con non poco amaro in bocca.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mercato, la protesta: "Assessore, comprati un furgone"

LeccePrima è in caricamento