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Cronaca Melissano

Merce senza etichetta, una vera invasione: scattano nuovi sequestri

Nuovi prodotti tolti dal mercato dalla guardia di finanza, compresi capi d'abbigliamento e accessori. Tutta la merce è di provenienza asiatica, e viola il Codice del consumo. E si moltiplicano gli episodi in provincia di Lecce

 

MELISSANO – I militari della guardia di finanza, nelle ultime settimane, stanno facendo vera e propria “tabula rasa” di prodotti potenzialmente pericolosi, trovati in negozi gestiti non solo da commercianti provenienti da una comunità, quella cinese, sempre più presente anche nel Salento, ma spesso anche da salentini. Il più delle volte, si tratta di prodotti di provenienza quasi certamente asiatica, non conformi agli standard europei. Un florido mercato sotterraneo, con container che giungono nei porti italiani e merce che, se riesce a sfuggire i controlli, raggiunge le attività commerciali di tutta Italia.     

L’ultimo episodio, a Melissano, dove i finanzieri della tenenza di Casarano hanno sottoposto a sequestro amministrativo, 344 articoli di bigiotteria varia e sessanta tra capi di abbigliamento e accessori, tutti privi dei requisiti richiesti dal Codice del consumo.

In particolare, sulle confezioni o sulle etichette dei capi sequestrati, mancavano le indicazioni, in lingua italiana, della denominazione legale o merceologica del prodotto, del nome, della ragione sociale o del marchio del produttore o dell’importatore (qualora il prodotto sia realizzato fuori dall’Unione europea), dell’eventuale presenza di sostanze che possano arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente e delle eventuali precauzioni sull’utilizzo del prodotto in condizioni di sicurezza.

La titolare dell’attività, una donna cinese di 44 anni, è stata segnalata agli organi amministrativi per la violazione delle disposizioni del Codice del consumo, per la quale è prevista una sanzione amministrativa che può superare i 25 mila euro.

Questo tipo di attività sono volte non solo a tutela della salute degli acquirenti, a causa dell’utilizzo di materiali, fibre e trattamenti coloranti non conformi agli standard minimi di qualità, ma anche a garanzia della leale concorrenza e del corretto funzionamento del libero mercato. Di recente, come detto, diversi sono stati i sequestri svolti, proprio in quest’ottica, e fra questi vale la pena citare i 140mila articoli sottratti a due negozi di Gagliano del Capo, ma anche altra merce, fra cui carte da gioco trattate con formaldeide in misura superiore al limite imposto, sempre nella zona di Leuca.

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