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Cronaca

Una Via Crucis per la Xylella. Gasdotto, tumori e corruzione: monito dei vescovi

I pastori delle diocesi di Lecce, Gallipoli - Nardò, Ugento - Santa Maria di Leuca, Otranto e Brindisi-Ostuni, leggeranno domenica un testo elaborato in maniera congiunta. Puntano l'indice contro i rischi ambientali e sanitari legati ad alcune scelte del passato e del presente

LECCE – Disoccupazione e corruzione, rischi ambientali per la salute e per l’integrità del territorio ed emergenza Xylella fastidiosa. I vescovi di cinque diocesi in occasione del messaggio congiunto che verrà diffuso ai fedeli il 29 marzo per la domenica delle Palme richiamano l’attenzione sulle maggiori criticità del territorio salentino, in linea del resto con l’azione del pontefice, Francesco, fortemente indirizzata alla denuncia dei problemi sociali ed economici che aumentano le disuguaglianze.

E sulla questione del disseccamento rapido dell’olivo Domenico D’Ambrosio (Lecce), Donato Negro (Otranto), Domenico Caliandro (Brindisi-Ostuni), Fernando Tarcisio Filograna (Nardò-Gallipoli), Vito Angiuli (Ugento-Santa Maria di Leuca), guide spirituali della comunità dei fedeli cattolici,  annunciano nel loro testo anche una Via Crucis da Gagliano dal Capo al Santuario di Leuca (lunedì 30). I vescovi confidano che “questa iniziativa promossa dalla Chiesa, aiuti tutti coloro che hanno a cuore il bene comune ad affrontare con rinnovato coraggio questa grave emergenza sociale” e auspicano che “i responsabili istituzionali, politici e sociali trovino insieme le giuste risposte a questa grave calamità”.   Su questo argomento pare evidente la volontà dei vescovi di dare una risposta all’appello che il commissario Giuseppe Silletti ha rivolto loro per sensibilizzare le comunità all’attuazione di tutte le indicazioni previste nel piano operativo studiato per fermare l’avanzata del fenomeno dell'epidemia delle piante.

Il messaggio conterrà anche un passaggio sulle grandi opere che interessano il mare e le coste del Salento e qui l’allusione al progetto di gasdotto di Tap, ma anche alla ricerca di idrocarburi, appare scontata. Con parole nette, i cinque, infatti, scrivono che “la ricerca del profitto porta ad imboccare strade più convenienti, ma che implicano gravi danni ambientali, sul medio o lungo periodo”. E su alcune scelte di politica industriale fatte in passato si concentra un altro riferimento: “L’emergenza dei tumori nel Salento si presenta in un drammatico aumento, talvolta in relazione a scelte industriali con gravi effetti inquinanti”.

Il testo, di cui sono stati resi noti brevi stralci, si apre con il monito contro il dilagare della povertà: “L’operosità della gente salentina deve, ogni giorno, fare i conti con una difficoltà economica e sociale che genera precarietà e mancanza di lavoro, senza che una progettualità alta delle nostre classi dirigenti - politiche, economiche e sociali - riesca ad aprire orizzonti di positiva rinascita. Conseguentemente si moltiplicano sempre più i casi di lavoratori messi in cassa integrazione o licenziati in varie aziende, pubbliche e private”. 

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