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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Mille adesioni alla petizione contro le trivellazioni

Il Salento si mobilita per scongiurare ogni idea di alterazione della costa propria dei sondaggi sismici, funzionali alla ricerca di idrocarburi fossili da parte delle multinazionali del petrolio

LECCE - Una petizione contro le trivellazioni petrolifere nel Salento che ha già superato quota mille adesioni (primo firmatario, Marcello Gaballo, direttore responsabile di Spigolature Salentine), per ribadire la contrarietà ad ogni progetto di estrazione di idrocarburi e di sondaggi sismici sulla costa del Tacco d'Italia. Le notizie ampiamente preannunciate un mese addietro, hanno causato una levata di scudi in difesa del territorio, attraverso un'importante mobilitazione mediatica, che vuole ribadire la necessità di tutelare il Salento da ogni progetto speculativo.

E a rimarcare il concetto ci pensa anche il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, che già nel dicembre del 2010, aveva espresso ferma contrarietà al progetto della Northern Petroleum e che, a distanza di alcuni mesi, mentre si torna a parlare dei sondaggi sismici in due campi specifici, conferma la posizione del comune rispetto alla vicenda: "All'epoca - ricorda -, il nostro Comune, insieme ad altri interessati, ci siamo riuniti presso la sede municipale di Ostuni, per sottoscrivere un parere congiunto sulla questione, indirizzando un documento al Ministero dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico, per chiarire la nostra ferma contrarietà ad ogni ipotesi estrattiva".

"Ci sembrava una valutazione assurda - dichiara -, quella della Northern Petroleum, e motivammo la nostra posizione proprio in virtù di un'idea di sviluppo economico sostenibile: del resto, la stessa società non ha fatto mistero che le riserve di idrocarburi presenti nel bacino di riferimento non siano né di grande qualità, né di eccelsa quantità".

"Alla luce di questo - conclude Cariddi - ci sembra insensato danneggiare la costa che rappresenta il fulcro della nostra economia a livello nazionale, per un'operazione che non ha neanche vantaggi in termini di risorse. Per cui, da allora, la nostra posizione non è cambiata ed è in linea con alcuni pronunciamenti del Tar che hanno evidenziato come il parere degli enti locali sia imprescindibile".

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