rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Gallipoli

Minacce di morte al sindaco per ottenere una casa popolare: arrestato

In manette un 47enne gallipolino che ieri pomeriggio avrebbe intimidito il primo cittadino di Gallipoli, Stefano Minerva, e il consigliere comunale Giancarlo Padovano. Risponde di violenza o minaccia ad un corpo politico

GALLIPOLI - Si sarebbe presentato nell’ufficio del sindaco di Gallipoli e presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, pretendendo l’assegnazione di una casa popolare, senza aver mai neppure avviato la procedura prevista per entrare in graduatoria, e avrebbe minacciato di morte sia lui che il consigliere comunale Giancarlo Padovano. Ma alla fine, Stefano Della Rocca, 47enne del posto, con precedenti penali, da ieri sera ha trovato posto nella casa circondariale di Lecce. Qui, è stato accompagnato dai poliziotti del commissariato locale, su disposizione del magistrato di turno Luigi Mastroniani, per il reato di violenza o minaccia ad un corpo politico e per tentata estorsione.

Stando alla ricostruzione degli agenti, un paio di giorni prima, l'indagato avrebbe iniziato a telefonare ripetutamente ai malcapitati, annunciando azioni sconsiderate se non gli avessero fornito un alloggio. Minerva, temendo per la sua incolumità aveva informato dell'accaduto la polizia, considerato che il 47enne, nell’ultima chiamata, aveva avvertito del suo arrivo imminente presso la sede del Comune. E' così è stato. Intorno alle 15, Della Rocca, in compagnia di un altro uomo, si sarebbe presentato nel Palazzo, dove all'ingresso c'erano già i poliziotti. Questi avrebbero cercato di tranquillizzarlo spiegandogli che i due politici l'avrebbero ricevuto in loro presenza.

Durante l'incontro, però,  dopo un breve scambio di battute, dai toni pacifici, la situazione sarebbe nuovamente degenerata e l'uomo avrebbe nuovamente minacciato di morte gli amministratori.

Nelle prossime ore, il 47enne dovrà presentarsi, dinanzi al gip per l’interrogatorio di convalida, durante il quale sarà assistito dall’avvocato Fabio Vincenti.

Il monito del primo cittadino

A seguito dell’increscioso episodio che ha portato anche all’arresto di un gallipolino, il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva ha commentato ed ha edotto la cittadinanza di quanto accaduto ribadendo la ferma condanna ad ogni atteggiamento irriguardoso delle istituzioni, attraverso violenze o minacce, e a difesa della legalità e della corretta amministrazione.

“Pensavo che non fosse necessario un post sui social dopo gli avvenimenti di ieri pomeriggio, ma gli articoli di stampa e le tante telefonate di solidarietà che sto ricevendo mi impongono di raccontare l’accaduto. Ciò che è successo nel pomeriggio di ieri è solo una parentesi triste, un atteggiamento isolato di chi pensa che con la violenza si possano risolvere le cose” ha spiegato il primo cittadino.

“Io e un consigliere della mia maggioranza, Giancarlo Padovano, abbiamo ricevuto minacce di morte e avvertimenti per un semplice motivo: non abbiamo assecondato la richiesta di assegnazione, diretta, senza procedure e graduatorie, di una casa popolare. Ecco, inutile dire che tutto questo non potrebbe mai accadere e che è semplice pensare che tutto si possa fare e tutto si possa ottenere solo con le minacce. Questo episodio smuove, inoltre, quella tacita e diffusa consapevolezza che con le parole si possa sempre eccedere nella   mancanza di rispetto”.

“Torno a dire che questa è stata solo una parentesi, un caso isolato in una comunità di gente perbene: ora per la persona in questione sono stati presi dei provvedimenti” ha continuato Minerva, “quando si è dalla parte del giusto, allora nulla si deve temere. Io sono sempre stato dalla parte del giusto e della legalità, sono sempre stato consapevole che nel momento in cui  avrei scelto di fare politica, avrei dovuto affrontare anche situazioni meno piacevoli”.

“La paura è un sentimento naturale ed umano, ma fare la politica, e dunque ricoprire cariche istituzionali, vuol dire non lasciare spazio ai timori, altrimenti risulta impossibile perseguire il bene comune. Se così fosse, sarebbe davvero facile fare promesse e rimandare nel tempo richieste impossibili o nascondersi e non farsi trovare, addirittura abbassare la testa e cercare di assecondare richieste illecite ed ingiuste”.

“Io invece ho sempre scelto di dire la verità, sempre e a tutti, anche quando questa è cruda e amara” ha puntualizzato il primo cittadino, “quando si crede nella legalità e nell’onestà, questo credo non deve essere solo sbandierato con le parole ma deve essere dimostrato con i fatti, nelle scelte e nelle azioni quotidiane. Per questo motivo non abbiano abbassato la testa e, consapevoli che la nostra unica colpa sia stata quella di dire la verità e di seguire la strada della legalità,abbiamo allertato le forze dell’ordine. Io lavoro dalla mattina alla sera per perseguire il bene comune ed è per questo che io andrò avanti per la mia strada, non cederò alle minacce e non mi farò intimorire o fermare da nessuno. Io non ho paura. Ringrazio le forze dell’ordine per il loro lavoro: la polizia di stato è stata eccellente nell’intervento”.

“Sono sempre disponibile, non nego un appuntamento a nessuno, non ho mai evitato di dare il mio unico e solo numero di telefono,non mi sono mai sottratto al confronto quando vengo fermato per strada a qualsiasi ora ed in qualsiasi luogo” ha concluso Minerva, “non me lo si può contestare. Ma ci sono dei limiti che non si possono superare. Non si può scambiare la disponibilità con la possibilità di eccedere in maleducazione e addirittura in minacce esplicite. Per me stare con la legalità vuol dire farlo con i fatti e stare dalla parte giusta: per questo, sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverete”.

Numerosi attestati di solidarietà

Solidarietà ai due politici è stata espressa da più parti, a partire dal vicepresidente, dai consiglieri provinciali, dal capo di Gabinetto, dal segretario generale, dal direttore generale, dallo staff del presidente e da tutti i dipendenti della Provincia di Lecce che in una nota hanno affermato: "Nessun atto intimidatorio potrà mai scalfire i principi di legalità e giustizia che ispirano quotidianamente la sua azione".

"Il rispetto delle Istituzioni e delle persone che in esse spendono le loro migliori energie è fondamento imprescindibile della società civile; è importante che esse possano operare con serenità per adempiere responsabilmente agli impegni, nell’interesse di tutta la collettività”, le parole del presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci.

"Sono amareggiato per questo vergognoso atto di violenza nei confronti di un rappresentante delle istituzioni. Credo che la migliore risposta contro atteggiamenti di prevaricazione sia continuarea seguire la strada della buona politica. Sono convinto che queste minacce non fermeranno il suo impegno quotidiano", le dichiarazioni del presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo.

Maria Soave Alemanno, deputata neretina del Movimento 5 Stelle ha commentato: “Il responsabile è stato prontamente arrestato, ma ciò che è accaduto è di assoluta gravità e non deve essere sottovalutato".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Minacce di morte al sindaco per ottenere una casa popolare: arrestato

LeccePrima è in caricamento