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Cronaca Gallipoli

Minacce a sindaco e consigliere, l’arrestato torna in libertà

Dopo l’interrogatorio, la giudice ha revocato il carcere per Stefano Della Rocca, il 47enne gallipolino accusato di aver intimidito gli amministratori Stefano Minerva e Giancarlo Padovano. Disposto il divieto di avvicinamento

GALLIPOLI - E’ tornato in libertà Stefano Della Rocca, il 47enne gallipolino finito in carcere quattro giorni fa per il reato di violenza o minaccia ad un corpo politico, per aver minacciato di morte il sindaco di Gallipoli e presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva e il consigliere comunale Giancarlo Padovano, dai quali, secondo l’accusa, avrebbe preteso l’assegnazione di una casa popolare.

In mattinata, la giudice Alessandra Sermarini, dopo aver ascoltato l’indagato, alla presenza dell’avvocato difensore Fabio Vincenti, ha revocato la misura cautelare, imponendo solo il divieto di avvicinamento alle persone offese.

Durante l’interrogatorio, l’uomo ha dichiarato di aver incontrato il primo cittadino in tre occasioni e di aver perso la ragione solo l’ultima volta, anche alla presenza del consigliere, perché era sotto l’effetto dell’alcol.

A suo dire, non avrebbe minacciato di morte nessuno ma solo rivolto espressioni offensive e volgari, quando alla richiesta di un lavoro (non di un alloggio come sostengono i malcapitati), Minerva gli avrebbe risposto di chiederlo alle persone che avevano avuto il suo voto alle ultime amministrative.

Della Rocca ha inoltre raccontato alla giudice di vivere una condizione di profondo disagio economico, non riuscendo a trovare un’occupazione a causa dei suoi precedenti penali.

Stando alla ricostruzione degli agenti, il giorno dell’arresto, l'indagato avrebbe telefonato ripetutamente ai malcapitati, annunciando azioni sconsiderate se non gli avessero fornito un alloggio. Minerva, temendo per la sua incolumità aveva informato dell'accaduto la polizia, considerato che il 47enne, nell’ultima chiamata, aveva avvertito del suo arrivo imminente presso la sede del Comune. E' così è stato. Intorno alle 15, Della Rocca, in compagnia di un altro uomo, si sarebbe presentato nel Palazzo, dove all'ingresso c'erano già i poliziotti. Questi avrebbero cercato di tranquillizzarlo spiegandogli che gli amministratori l'avrebbero ricevuto in loro presenza.

Durante l'incontro, però, dopo un breve scambio di battute, dai toni pacifici, la situazione sarebbe nuovamente degenerata e l'uomo avrebbe nuovamente offeso e minacciato di morte gli interlocutori tanto che, su disposizione del magistrato di turno, finì in carcere.

Ora, è libero, ma dovrà mantenere la distanza di duecento metri dai due politici.

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